«I giganti dei social media stanno mettendo a tacere milioni di persone. Non possono farlo, anche se ciò significa che dobbiamo continuare ad ascoltare una fonte di Fake News come la CNN, a causa delle quali il suo indice di ascolto ne ha sofferto pesantemente. Le persone devono capire cosa è vero e cosa non lo è, senza censura!»


Come? Questo Donald Trump non lo ha spiegato... ma per lui e per chi lo sostiene ciò è da considerarsi normale.

Perché Trump ha inaugurato il suo venerdì con quel tweet? Pur non citando Facebook, Twitter e Alphabet (Google), Trump ha fatto riferimento ai servizi social di tali aziende perché nei giorni scorsi, in base a quanto da loro comunicato, hanno rimosso centinaia - e non milioni - di account legati ad una presunta operazione di propaganda promossa dall'Iran.

Da aggiungere anche che Facebook ha comunicato di aver rimosso degli account - anche in questo caso non certo milioni - in relazione ad un'altra operazione che, pare, sarebbe da collegare alla Russia.


Da sottolineare che l'intervento di Trump, in linea di principio, non è assolutamente sbagliato. Infatti, in base a quali considerazioni i social media possono dire chi stia dicendo o meno la verità? Chi li ha autorizzati ad esercitare tale ruolo?

Però, se Trump identifica il problema - che potrebbe avere, a cascata, molte conseguenze per quanto riguarda il web e come questo sia attualmente gestito quasi in esclusiva solo da un numero limitatissimo di attori in base a proprie regole - dovrebbe anche ipotizzarne il rimedio. Ma non sembra questa una preoccupazione del presidente degli Stati Uniti.

Trump, forse, è invece preoccupato piuttosto dal fatto che gli elettori al prossimo appuntamento di novembre, in cui gli americani sono chiamati a rinnovare il Congresso, non potranno essere bombardati da notizie inventate o artificiosamente distorte che possano influenzarli a votare per i repubblicani. Infatti, le elezioni presidenziali Trump se le è aggiudicate in tal modo.