Giovedì Zlatan Ibrahimović, accolto da Zvonimir Boban e da un centinaio di tifosi rossoneri, è atterrato a Linate tra entusiamo, cori e sorrisi... Subito dopo è stato portato alla clinica La Madonnina per le visite mediche di rito. Poi a Casa Milan per la firma del contratto e, quindi, di corsa a Milanello per il primo allenamento in palestra. 

Una giornata frenetica, non c'è che dire. Quindi, non poteva esserci spazio per la presentazione che è invece avvenuta questo venerdì e dove hanno partecipato Zvonimir Boban, Paolo Maldini e Frederic Massara. 

Queste le parole di Ibrahimović, riportate in una nota dall'ufficio stampa del Milan:


RITORNO
"Dopo l'ultima partita giocata a Los Angeles ho ricevuto la chiamata di Paolo Maldini. A 38 anni ho avuto più richieste di quando ne avevo 20... Cercavo l'ultima scarica di adrenalina per dare ancora il massimo. Dopo l'Atalanta ho ricevuto ancora più chiamate, ho parlato tanto anche con Boban. Non è stata una decisione difficile. Quando ho lasciato il Milan non volevo andare via, era stata una scelta societaria. L'importante è che sono qua, voglio migliorare il più possibile le cose. Ho grande voglia di Milan, lo rispetto molto e gli voglio bene. La storia non si può cambiare: il Milan è sempre il Milan. C'è stata la possibilità di tornare qui prima, mi aveva chiamato Leonardo, ma dopo l'infortunio non mi sentivo ancora pronto e volevo proseguire a giocare a Los Angeles perché stavo bene. Sono andato in America per sentirmi vivo. E dopo due campionati in MLS mi sento più che vivo: mi sento pronto per il Milan".

ENTUSIASMO
"Ho un bellissimo rapporto con i tifosi, molto positivo. Sento il loro entusiasmo, adesso come la prima volta. È importante avere il loro sostegno. Sono pronto e spero di giocare già oggi nell'amichevole a Milanello. Mi manca toccare il pallone ma non ne ho nemmeno molto bisogno. Non sono venuto qui per fare la mascotte del Diavolo. So cosa devo fare, Zlatan c'è ancora. Sarà stimolante il duello con Cristiano Ronaldo".

SFIDA
"Bisogna lavorare tanto, duro e forte. Bisogna crederci per fare il massimo in campo. Bisogna soffrire: chi non sa soffrire non può fare il massimo. Io sarò sempre più cattivo. Mi aspetto tanto anche dai miei compagni. Da fuori ho visto solo i risultati del Milan, ma non so cosa non ha funzionato fino adesso. Questa è una sfida con me stesso: sono sempre positivo, metto sempre il 200% in quello che faccio. Non ho mai perso la passione. Vediamo come vanno questi sei mesi, se avrò dato qualcosa e se potrò dare ancora qualcosa, allora continuerò in rossonero. Non vorrò rimanere solo perché sono Zlatan Ibrahimović, non mi interessa. Ho 38 anni, so cosa devo fare in campo, anche se lo stile e il gioco cambiano".

OBIETTIVI
"Al Milan la pressione è sempre altissima, tutti pretendono i risultati. Possiamo e dobbiamo fare di più, perché siamo il Milan. Voglio aiutare e migliorare la situazione, voglio divertirmi in campo e star bene fisicamente. Sono rimasto fuori un anno per infortunio, ma con lo spirito e la mentalità giusta ho dimostrare di poter tornare ad alti livelli. A 38 anni non bisogna esagerare quando giochi, invece di correre puoi tirare da 40 metri..."

PIOLI
"Ieri ho incontrato il Mister ma ci ho parlato poco, mi ha spiegato qualcosa anche se ho svolto soprattutto dei test. Devo conoscere bene la squadra, non so se c'è qualche compagno 'alla Nocerino'. Aspetto le scelte del Mister e poi proverò ad aiutare tutti in campo".

DERBY
"I Derby sono sempre speciali, ho vinto sia al Milan che all'Inter. Ho giocato tante stracittadine nella mia carriera, ma quella di Milano è la più speciale. Vediamo come andrà il prossimo, per adesso penso all'amichevole di oggi e poi alla Sampdoria in campionato".