È grazie al personaggio di Sergio Marazzi - soprannominato er monnezza - creato dallo sceneggiatore Dardano Sacchetti e dal regista Umberto Lenzi per il film Il trucido e lo sbirro, che Tomás Quintín Rodríguez, in arte Tomas Milian è rimasto nel cuore degli italiani.
Nato a L'Avana, Cuba, il 3 marzo 1933 è venuto a mancare ieri a Miami, dove risiedeva.
La sua carriera di attore inizia all'Actor Studio di New York, come studente di Lee Strasberg. Dop aver lavorato in teatro a Broadway, alla fine degli anni cinquanta arriva in Italia e nel 1959 partecipa al Festival di Spoleto in una pantomima di Jean Cocteau.
Venne notato e successivamente finì sotto contratto per la Vides di Cristaldi, protagonista tra il 1960 e il 1966 recita in ruoli impegnati con registi del calibro di Lattuada, Zurlini, Visconti, Pasolini e Bolognini, che a Spoleto lo aveva scoperto.
Il successo, però, arriva negli anni settanta, grazie all'interpretagzione di Sergio Marazzi ed al doppiaggio di Ferruccio Amendola, con i film Il trucido e lo sbirro, La banda del trucido, La banda del gobbo e Il lupo e l'agnello.
Con il declino del genere poliziesco, Tomas Milian tornò ai ruoli drammatici con La luna (1979) di Bertolucci e Identificazione di una donna (1982) di Antonioni. All'inizio degli anni novanta tornò negli Stati Uniti dove, sia pure in ruoli minori, partecipò a film diretti da Tony Scott, Sydney Pollack, Oliver Stone, Steven Spielberg, Steven Soderbergh, Andy Garcia, oltre a numerose produzioni televisive.
Il 16 ottobre del 2013, Milián ha ricevuto il MarcAurelio Acting Award alla carriera al Festival internazionale del film di Roma. Nel 2014 è protagonista del documentario The Cuban Hamlet – Storia di Tomas Milian, diretto da Giuseppe Sansonna, nel quale Tomas Milian ritorna dopo 58 anni a Cuba, che aveva lasciato nel 1956.