«Mi aspettavo questa Fiorentina, avevamo lavorato su certi concetti con un giorno in meno di recupero rispetto agli avversari. Abbiamo preparato la gara in due giorni e avevo chiesto di aggredire alto e giocare con tranquillità. Siamo partiti forte, abbiamo creato occasioni e l'abbiamo sbloccata. Dovevamo segnare il secondo gol, ma non abbiamo mai mollato. Questa è la mentalità che voglio. Ci abbiamo sempre creduto, alla vigilia ho chiesto 95 minuti di voglia di vincere. Anche in dieci abbiamo avuto delle opportunità per andare in vantaggio e i ragazzi sono stati molto bravi. Sto lavorando sulla mentalità e su comportamenti che ci permettano di crederci fino in fondo con una grande intensità. Voglio vedere quello che ho visto oggi soprattutto nel primo tempo. La mia Fiorentina è quella che fa tre gol e non ne prende: a me dà fastidio subirli. Stiamo lavorando su questo con i ragazzi, che stanno recependo molti concetti anche se facciamo qualche sbavatura. Terracciano? Un professionista esemplare su cui si può sempre contare. Coppa Italia? A Milano ce la andremo a giocare, ma aver superato un avversario così come l’Atalanta con grandi numeri è motivo di soddisfazione e dobbiamo capire di non aver fatto ancora niente.» 

Queste alcune delle dichiarazioni di Beppe Iachini, allenatore della viola, alla fine del sorprendente ottavo di finale di Coppa Italia in cui la Fiorentina, nella partita che si è disputata questo pomeriggio al Franchi, ha battuto la più quotata Atalanta, per 2-1.

Andata in vantaggio all'11° del primo tempo con Cutrone alla fine di una bella combinazione in area da lui stesso iniziata, la Fiorentina ha avuto numerose occasioni per raddoppiare, anche se l'Atalanta da parte sua non è stata altrettanto brava o fortunata - dipende dai punti di vista - per riportare il risultato in parità.

Nel secondo tempo, con l'ingresso di Gomez e Ilicic, l'Atalanta ha aumentato la qualità delle proprie giocate tanto da raggiungere un meritato pareggio al 67°, proprio con Ilicic che, anticipando Dalbert, ha insaccato a pochi passi da Terracciano

L'espulsione del capitano della Fiorentina Pezzella, 3 minuti dopo per doppia ammonizione a seguito di una simulazione in area, sembrava aver indirizzato la partita. E mentre tutti attendevano il gol del definitivo ko dell'Atalanta, che però dopo il pareggio non era riuscita a rendersi eccessivamente pericolosa, ecco che Pulgar si inventa un cross teso e veloce che taglia il campo in diagonale e diventa un assist incredibile per Lirola che sulla destra si invola in solitaria verso la porta di Gollini e lo batte con un preciso rasoterra alla sua destra.

La Fiorentina, in 10, è in vantaggio per 2-1 ed il Franchi, nonostante le poche presenze a causa dell'infelice orario scelto per disputare la partita, esplode. Siamo all'84 e per il resto della gara non accade più niente, se si esclude un tiro di Malinovskyi, a pochi secondi dal fischio finale, che ha sfiorato il palo alla sinistra del portiere viola.


Rispetto alla prestazione con la Spal, la Fiorentina quest'oggi si è ricordata che il gioco del calcio è un gioco di squadra, riuscendo così a costruire azioni interessanti, a recuperare palle e a mettere in difficoltà l'Atalanta. 


L'allenatore dei bergamaschi, Giampiero Gasperini, ha commentato in questo modo la prestazione della sua squadra: 

«La squadra mi sembrava affaticata ma forse non aveva recuperato dalla partita di Milano e non andava nel modo abituale. Potevamo vincere, ma la Fiorentina aveva più energie di noi. Dopo il pareggio pensavamo di poterla vincere, ma la Fiorentina ha saputo portare a casa il successo. Nel primo tempo abbiamo creato anche senza Gomez, Ilicic e Zapata, anche se a livello di occasioni da rete ne abbiamo avute. Ora cerchiamo di stare dentro tutti gli obiettivi per dare il massimo. Abbiamo provato a superare il turno oggi e anche in campionato abbiamo girato quarti. Possiamo ripeterci e poi avremo la Champions, una ciliegina a parte. Peccato uscire così, avevamo creato i presupposti per passare. Il fenomeno dell’Atalanta è dovuto a tutte le componenti che abbiamo, ma se non siamo al meglio delle nostre possibilità anche partite come oggi possono tradursi in sconfitta».