Il presidente della Nazionale Sicurezza sul Lavoro va a sostegno del giudizio di Mattarella
"Lavorare non può significare porre a rischio la propria vita. Ecco perché la Giornata Nazionale per le Vittime degli Incidenti sul Lavoro è occasione preziosa per richiamare l'attenzione su un fenomeno inaccettabile in un Paese moderno che ha posto il lavoro a fondamento della vita democratica. L'affermazione dei diritti sui luoghi di lavoro, primo quello alla vita, oltre che essere un termometro della vita civile, è un generatore di valore per la società, per i lavoratori, per le imprese".
Lo afferma con decisione il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per l'occasione della Giornata nazionale per le vittime degli incidenti sul lavoro.
"I numeri delle vittime degli incidenti sul lavoro, nonostante i numerosi provvedimenti normativi con i quali si è cercato, nel tempo, di prevenirli, sono allarmanti, drammatici".
"Lavorare non può significare porre a rischio la propria vita. Ecco perché la Giornata Nazionale per le Vittime degli Incidenti sul Lavoro è occasione preziosa per richiamare l'attenzione su un fenomeno inaccettabile in un Paese moderno che ha posto il lavoro a fondamento della vita democratica"
Questo scrive Mattarella, al presidente dell'Anmil Onlus, Zoello Forni. A lui si unisce da tempo la voce del presidente della Nazionale Italiana Sicurezza sul Lavoro, Pietro Vassallo che ha rilasciato il proprio giudizio:
“In questo giorno dove si guarda molto ai dati, come sempre noi guardiamo alle storie di questi uomini e alle loro famiglie e siamo vicini al loro dolore.
Per questo, nonostante molte circostanze avverse, il 26 novembre riproporremo la prima edizione post covid-19 della Coppa del Mondo del Lavoro.
L’evento, il più partecipato dal popolo in materia di sicurezza sul lavoro, è sempre stato la nostra occasione principale dove dire al mondo, attraverso i media, che i valori della Sicurezza sul lavoro fanno parte di quel contesto valoriale che devono essere propri della forma di educazione del cittadino, a partire dalle scuole! Se vogliamo che gli infortuni diminuiscano, il processo di sensibilizzazione deve raggiungere la gente comune e i giovani che sono i lavoratori del domani, non rimanere ai soli addetti ai lavori.
Per noi è questa la strada maestra e come squadra di calcio i nostri giocatori tutti i giorni portano, ognuno nel proprio ambiente di lavoro, come operai, professionisti, imprenditori, dirigenti etc… essi portano l’esempio nel loro operato, unico metodo efficace per poter comunicare il peso che determinati precetti possono avere per la vita tutta!”