Era rimasto solo a casa, Alessandro, a badare al nipotino di 3 anni, mentre la mamma e la sorella erano uscite per una corsa veloce al supermercato.

Si sentiva già grande, Alessandro. E da grande si è comportato, nella sua fragilità infantile.

Quando ha visto che il nipotino era rimasto chiuso nel terrazzino verandato, bloccato da una porta finestra, non ha esitato un attimo ed ha cercato in tutti i modi di liberare il piccolo.

IL VETRO ROTTO HA RECISO L'ARTERIA FEMORALE

Praticava il Karate, il piccolo Alessandro, e così ha deciso di infrangere quel vetro che impediva al piccolo nipote l'accesso all'abitazione.

Ma un frammento lo ha colpito, recidendo di netto l'arteria femorale.

Lo ha trovato così, la madre - al suo rientro - accasciato sul pavimento in un lago di sangue.

E' questa la ricostruzione più accreditata, per tentare di spiegare una tragedia che si è consumata in una casa popolare in via Benini, quartiere San Donato, estrema periferia di Bologna.

La mamma di Alessandro - originaria di Capoverde - si era ben integrata nel tessuto sociale bolognese. Un lavoro umile ma decoroso, addetta alle pulizie presso l'ospedale Sant'Orsola di Bologna.

UNA FOLLA DI AMICI SOTTO CASA

La notizia ha fatto presto il giro del quartiere, e tanti piccoli amici di Alessandro sono accorsi sotto quella che era stata la sua casa ed è diventata una trappola mortale.

Tante le lacrime, tanti gli abbracci, mentre gli inquirenti proseguivano nella constatazione dei fatti e la madre del piccolo - colta da malore - veniva accompagnata al pronto soccorso.

Come da prassi, la mamma di Alessandro sarà indigata per omicidio colposo; la sorella (e mamma del piccolo di 3anni) per abbandono di minore.