Se in primavera, durante la prima fase della pandemia, il dollaro aveva marciato a vele spiegate sfruttando il suo ruolo di bene rifugio, le cose in seguito sono cambiate.

Nel mese di luglio si è infatti registrato un forte rallentamento per la valuta americana, con forti perdite forti rispetto a tutte le altre principali concorrenti.

Il motivo principale è dovuto alla decisione del Tesoro USA e della Federal Reserve, un po' come era accaduto nel 2009-11, di affrontare la crisi post Covid inondando di denaro i mercati per stimolare la crescita economica, anche se questo sta provocando l'indebolimento della valuta statunitense.

Inoltre, un biglietto verde più debole consente una ripresa più rapida dell'economia, con le merci americane che, gioco forza, diventano infatti più competitive sui mercati, ciò di cui gli Stati Uniti hanno bisogno in questo momento.