Non va tolto dalle scuole il crocifisso sovranista di Matteo Salvini
Il ministro dell'Istruzione Fioramonti, sui simboli religiosi nelle scuole, aveva dichiarato: "Ritengo che le scuole debbano essere laiche e permettere a tutte le culture di esprimersi".
Un concetto di una banalità quasi sconcertante, visto che della laicità della scuola se ne parlava, in Francia, già 170 anni fa. Evidentemente, però, in Italia un concetto tanto banale non riesce ad essere digerito, specialmente se cavalcato dalla propaganda politica di questo o quel partito.
Il sovranismo, che fa rima con neofascismo, ritiene che il crocifisso nelle aule scolastiche rappresenti un segno distintivo della nostra cultura, della nostra identità, della nostra patria...
E pertanto il maggior interprete del sovranismo, Matteo Salvini, ha così commentato la dichiarazione del ministro:
Naturalmente, mentre ieri Salvini si scandalizzava per essere stato indicato come ministro del Papeete, oggi si ritiene autorizzato di dare del comico al ministro dell'Istruzione.
Per Salvini, anche se non lo spiega chiaramente, il crocifisso è solo un simbolo, un'etichetta per sottolineare la diversità e, probabilmente, l'unicità, in questo caso, degli italiani di fronte agli altri... chiunque essi siano.
La reale assurdità in tutto ciò - si dovrebbe persino parlare di vera e propria comicità - è il fatto che il crocifisso rappresenta valori del tutto opposti, tra cui fratellanza e accoglienza, rispetto a quelli esclusivisti e identitari del sovranismo. E allora, di cosa stiamo parlando?