L'eterogena coalizione di governo di otto partiti, che dall'estrema destra includeva persino una  rappresentanza araba, non ha retto dopo il progressivo abbandono di alcuni parlamentari che sostenevano la maggioranza. 

Così, questo lunedì, il primo ministro Naftali Bennett ha annunciato lo scioglimento del governo e nuove elezioni, lasciando gestire il tutto all'attuale ministro degli Esteri Yair Lapid a cui consegnerà l'incarico di primo ministro, anticipando un cambio di staffetta che era previsto per metà legislatura.

Pertanto, Israele terrà nuovamente delle elezioni politiche per la quinta volta in meno di quattro anni, un record che neppure l'Italia ai tempi della DC era mai riuscita a stabilire!

La decisione di Bennett è arrivata per evitare che fosse il partito di opposizione guidato da Netanyahu, il Likud, a presentare una mozione di sfiducia. Bennett ha preferito giocare d'anticipo ed entro una settimana la Knesset voterà il cambio di premier e la fine della legislatura.

La crisi è così ufficializzata a poche settimane dalla visita programmata del presidente degli Stati Uniti.

Le elezioni, probabilmente, si terranno il prossimo ottobre. La scorsa settimana, i risultati di un sondaggio della tv Canale 12 avevano indicato che una coalizione guidata da Netanyahu avrebbe ottenuto almeno 59 dei 61 seggi necessari ad avere una maggioranza all'interno della Knesset.