Sarà il prossimo 11 gennaio la data in cui la Corte costituzionale discuterà dell'ammissibilità dei tre referendum proposti dalla Cgil per abrogare parte del Jobs act e altre norme, attualmente in vigore, relative al mercato del lavoro.

I quesiti referendari, già dichiarati conformi dalla Cassazione il 9 dicembre scorso, sono stati promossi dal principale sindacato italiano a sostegno della proposta di legge di iniziativa popolare della Cgil, titolata "Carta dei Diritti Universali del Lavoro ovvero nuovo Statuto di tutte le Lavoratrici e di tutti i Lavoratori".

I referendum presentati dal sindacato hanno come oggetto i seguenti temi:

1. la cancellazione del lavoro accessorio (voucher);
2. la reintroduzione della piena responsabilità solidale in tema di appalti;
3. nuova tutela reintegratoria nel posto di lavoro in caso di licenziamento illegittimo per tutte le aziende al disopra dei cinque dipendenti.

Queste le date principali che hanno segnato il percorso dei tre referendum:

Il 23 marzo i referendum sono stati pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale n. 69.
Il 9 aprile è iniziata la raccolta di firme a sostegno della legge di iniziativa popolare e dei quesiti referendari.
1 luglio, deposito in Corte di Cassazione di oltre 1,1 milioni di firme per ognuno dei tre quesiti referendari.