Piatto tradizionale della Sicilia, la zuppa fredda al matarocco è una eredità dei circa 2 secoli di dominazione spagnola nel nostro Mezzogiorno.  Non tanto per il piatto in sé, ché anche in Sicilia, come in tutto il mondo, nei mesi caldi si preferiscono le pietanze fredde. Ma per il fatto che tradizionalmente, cioè prima dell’avvento dei frigoriferi, con l’espressione “ fredde” noi italiani abbiamo sempre inteso "pietanze non calde”, ovvero “a temperatura ambiente”.  

In questo caso, invece, parlando di zuppa fredda si intende proprio “più fredda possibile”, anche con l’aggiunta di ghiaccio. Ed è qui che si vede l’influsso della Spagna e in particolare dell’Andalusia, che è la terra con maggiori tradizioni di zuppe fredde. Come il celebre gazpacho, i cui ingredienti (pomodori, peperoni, cipolla, sedano, cetrioli e yogurt) sono frullati a freddo e ulteriormente raffreddati con ghiaccio.  Ma oltre al notissimo gazpacho, in Spagna ci sono almeno una dozzina di altre zuppe fredde. Alcune delle quali più simili al nostro matarocco dello stesso gazpacho. Penso, per esempio, alla Salmorejo, che ha gli stessi identici ingredienti del matarocco.
A tutti gli effetti, comunque, questa insolita zuppa fredda è senza dubbio una ricetta tradizionale siciliana. E anche d'antica tradizione. 


RIECTTA INSOLITA, MA DI SICURA TRADIZIONE SICILIANA 

Il termine è di origine incerta. Alcuni lo fanno derivare dalla omonima contrada di Marsala (Trapani). Cosa che a me sembra alquanto improbabile: è anzi possibile il il contrario, perché il termine mataroccu (che in Sicilia indica un particolare pesto tipico di Marsala) ha avuto sicuramente origine ai tempi della Magna Grecia.
Spulciando qui e là, infatti, ho riscontrato la definizione di matarocco in un vocabolario etimologico pubblicato in Sicilia nel 1789. Se vi incuriosiscono queste cose, sul sito trovate il rimando alla pagina originale del dizionario (consultabile on line). Dove si precisa che il termine deriva dal greco antico ματτω (matto = pestato), con riferimento (in quel caso) ad una pietanza di zucca pestata. 

Sembra dunque corretto il significato dialettale di “pesto”. Dapprima con riferimento al “Pesto di Favignana”, e in tempi recenti al generico “pesto alla siciliana” (che poi è quello che una volta era il pesto di Favignana). In questo senso - cioè come "pesto alla siciliana" il matarocco è fatto pestando insieme molto basilico e molto aglio con pinoli, prezzemolo, foglie di sedano e pomodori. Il tutto amalgamato con olio d'oliva e poi usato solo freddo, prevalentemente per condire la pasta, oppure crostini di pane o anche pescetti fritti.

L’altro uso del matarocco è appunto quello che vi sto proponendo, allungato con acqua gelata a formare una zuppa molto fredda. Insolita sì, nel panorama della nostra gastronomia, ma non troppo. Sono infatti numerose le ricette italiane di pasta, di zuppa e di minestra il cui consumo anche in passato (quando non c’erano i frigoriferi) era previsto a temperatura ambiente, ovvero "freddo". 

Se siete curiosi di provare questa originale ricetta, la trovate dettagliatamente descritta qui: https://www.profumodibasilico.it/matarocco-zuppa-fredda-siciliana/