Un ‘Mea Culpa’ in ritardo di 20 anni quello dell’ex calcatore inglese John Fashanu nei confronti del fratello Justin, suicidatosi in un garage nella capitale londinese il maggio del 1998.

Calcio. Omofobia. Morte.

La triste vicenda dell’ex calciatore Justin Fashanu risale al 1990 quando in piena attività agonistica si dichiarò pubblicamente gay: il primo calciatore a farlo.

Una decisione che gli causò innumerevoli problemi e che gli stroncò la carriera calcistica nel Regno Unito. Al suo coming out ricevette attacchi dal mondo del calcio e dalla sua stessa famiglia che non accettava il suo orientamento sessuale.

Alla fine, Justin decise di trasferirsi negli Stati Uniti d’America per continuare a giocare a calcio ma nel 1998 rientrò nel Regno Unito per poi decidere di togliersi la vita, impiccandosi all’interno di un garage londinese.

Justin Fashanu ha militato in diverse e importanti club britannici come il Manchester City e il Newcastle United. Uno dei migliori giocatori del suo tempo.

Alla domanda se si sentiva in colpa per la morte di suo fratello ha aggiunto: “Ogni giorno. Non c’è momento in cui non mi viene in mente”.