È per lunedì 24 gennaio, alle ore 15, la prima convocazione del Parlamento in seduta comune, con la partecipazione dei delegati regionali, per eleggere il prossimo presidente della Repubblica.

Lo ha reso noto una breve nota pubblicata martedì su sito della Camera, mentre l'avviso formale di convocazione verrà pubblicato nella Gazzetta Ufficiale, sempre quest'oggi.

Così il presidente della Camera, Roberto Fico, ha commentato la decisione in un post sul proprio account social:

"Ho convocato il Parlamento in seduta comune per l’elezione del Presidente della Repubblica il 24 gennaio alle ore 15.L’avviso sarà pubblicato nella Gazzetta Ufficiale di oggi. Come da prassi, questa mattina ho inviato la comunicazione ai presidenti dei Consigli regionali, che dovranno scegliere i propri delegati, e al presidente Mattarella.Nelle prossime due settimane, all’attività ordinaria della Camera si affiancherà quella di preparazione al voto. Siamo al lavoro insieme al collegio dei questori per definire l’organizzazione e le misure per garantire la piena operatività e sicurezza del voto".

E mentre si avvicina il primo appuntamento con il voto, colui che crede (o gli è stato fatto credere) di poter diventare il prossimo presidente della Repubblica, Silvio Berlusconi, inizia a scaldare i muscoli.

Dopo le dichiarazioni di stima persino nei confronti dei 5 Stelle, Berlusconi è passato al messaggio presidenziale di fine anno, per poi - nelle scorse ore - ringraziare Il Giornale per aver ricordato che il 1 marzo del 2006 fu "invitato a parlare al Congresso Usa... a Washington". Voleva ricordare il suo "peso" di statista, sottolineato anche dal colloquio avuto di recente con Putin per gli auguri di fine anno.

Adesso, pare che Berlusconi stia preparando anche un discorso agli italiani, sempre per promuovere la sua candidatura al Quirinale: la nuova discesa in campo, che avrà però bisogno non di una, ma di due o tre calze davanti all'obbiettivo della telecamera per nascondere il passaggio del tempo... un articolo che sicuramente non gli mancherà, specialmente ad Arcore.

Che la sua candidatura sia una follia lo sanno tutti, ma ai parlamentari di destra è più che conveniente. Infatti, un'immagine da salvare non ce l'hanno, inoltre un Berlusconi al Quirinale, oltre a far licenziare - con una validità di almeno un anno o più prima che la Consulta intervenga... caso mai intervenga - leggi anti-costituzionali che possano alimentare la loro propaganda, è anche il perfetto via libera per accaparrarsi i voti di Forza Italia che, come sanno benissimo Renzi, Toti, Salvini e Meloni, senza un Berlusconi alla guida smetterebbe di esistere. 

Per quella gente è un'occasione irripetibile. Inoltre, la loro convenienza politica, nonostante le roboanti dichiarazioni su patria e patrioti, non include certo il rispetto delle istituzioni e di conseguenza quello per gli italiani, a cui sono abituati a dare a bere di tutto... con il supporto di media e giornalisti mercenari.

Una cosa positiva, in tutto questo, comunque esiste. Infatti, con Berlusconi al Quirinale, potremo diventare ufficialmente non più una repubblica delle banane, ma addirittura una repubblica dei fichi d'India... la prima al mondo. 

E un record è sempre un record!