Prima di tutto, da sottolineare che Di Maio non ha iniziato il suo appello con "prima di tutto", ma con "buongiorno"... e questa è forse la vera notizia che andrebbe riportata. L'altra, infatti, è relativa al contenuto dell'appello, anche se del significato oramai sono piene le cronache: l'alleanza di Governo tra Lega e 5 Stelle.

Questo è quello di cui parla Di Maio, addossando la colpa di una eventuale crisi a Salvini che, secondo lui, della questione morale non terrebbe adeguatamente conto.

«Anche oggi la Lega minaccia di far cadere il governo», ha scritto Di Maio. «Lo aveva già fatto con la Tav. Sembra ci siano persino contatti in corso con Berlusconi per fare un altro esecutivo. Sono pieni i giornali di queste ricostruzioni e lo trovo gravissimo. Sono davvero sbalordito. Trovo grave che si prenda sempre la palla al balzo per minacciare di buttare via tutto. Ma dov'è il senso di responsabilità verso i cittadini? Dove è la voglia di cambiare davvero le cose, di continuare un percorso, di migliorare il Paese come abbiamo scritto nel contratto?

L'Italia non è mica un gioco, l'Italia siamo noi e milioni di famiglie in difficoltà che vogliono un segnale. L'Italia non è un trofeo e trovo gravissimo che la Lega con così tanta superficialità ogni volta che gli gira minacci di far cadere il governo. Ma poi per cosa? Per non mettere in panchina un loro sottosegretario indagato per corruzione (che potrà poi rientrare nel governo laddove, mi auguro, si risolvesse positivamente la questione) sono pronti a far saltare tutto e a tornare con Berlusconi? Questo è il valore che danno all'Italia?

Scusatemi, ma è stato proprio il MoVimento 5 Stelle a bloccare i tentativi del sottosegretario leghista Siri di introdurre alcune misure diciamo un po' controverse. E anche i giornali oggi ne danno conto. Noi ce le ricordiamo: quando arrivarono sui nostri tavoli ci sembrarono strane e le bloccammo. Questo dimostra che gli anticorpi del Movimento ci sono e sono ancora forti. Senza di noi chissà cosa sarebbe accaduto.

Abbiamo sempre agito rispettando un punto, un principio: la legalità! Siamo sempre stati coerenti su questo. Lo abbiamo dimostrato anche recentemente a Roma. Siamo nati sulla questione morale e gli indagati per corruzione o per aver preso mazzette e tengenti no, non possiamo accettarli. Siamo entrati per cambiare le cose, non per lasciarle così come sono.

Mi auguro che la Lega lo abbia capito. Perché quella di ieri su Virginia Raggi è stata una vera e propria sceneggiata mediatica. Tra l'altro, sempre ieri sera, a pochi giorni dallo scandalo sulla sanità che ha travolto il Pd in Umbria, ho avuto la fortuna di ascoltare il nuovo segretario del Pd dire che quando un politico è indagato, deve dare delle spiegazioni ai cittadini. Sono più che d'accordo, peccato però che ancora stiamo aspettando le sue di spiegazioni…

Vedete, la legalità, l'etica, la questione morale in politica hanno anche un prezzo, a volte, e un peso. Noi, questo peso, sappiamo sostenerlo. Noi questi valori li abbiamo sempre difesi. E continueremo a farlo. A testa alta e con orgoglio.»


A stretta giro "social" è arrivata la replica del diretto interessato, Matteo Salvini, altrimenti detto il signor "qui comando io" che ha dichiarato: «Macché crisi di governo! La Lega vuole solo governare bene e a lungo nell'interesse degli Italiani, come abbiamo fatto in questi mesi, senza nostalgia del passato e senza perdere tempo a litigare.

Tagliare tasse e burocrazia, rilanciare lavoro e imprese, aiutare le famiglie, continuare a difendere i confini, attuare l'Autonomia e riformare la Giustizia: queste sono la priorità.

Con tutti gli avversari potenti che ha questo Governo, non capisco perché anche oggi l'amico Di Maio parli di "crisi di governo": Luigi e gli amici grillini farebbero bene a non parlare più di porti aperti per gli immigrati, e a controllare che il reddito di cittadinanza non finisca a furbetti, delinquenti ed ex terroristi.

Non vorrei che nei 5Stelle qualcuno avesse voglia di far saltare tutto e magari andare a governare con la sinistra... Buon Venerdì Santo di pace a tutti.»


Dopo il resoconto dell'ennesima "sceneggiata" tra i due vicepremier titolari del cambiamento che tiene in ostaggio 60 milioni di italiani, due semplici considerazioni.

La prima riguarda la legalità, l'etica e la questione morale cui si appella Di Maio. Ma come fa il capo politico dei 5 Stelle a pretendere di governare con la Lega quando quel partito difende a spada tratta un presunto corrotto (Siri) di cui lo stesso Di Maio dice che il suo movimento è riuscito a bloccarne i tentativi di introdurre misure "controverse". Se i 5 Stelle vogliono salvaguardare la questione morale e la Lega difende una persona di dubbia reputazione, perché allora tanta ostinazione nel governare insieme a quel partito?


E che dire poi di Salvini che da una parte auspica di continuare l'alleanza di Governo e dall'altra, dimenticandosi di ribattere sulla questione morale, impone ai 5 Stelle di "non parlare più di porti aperti per gli immigrati" e di "controllare che il reddito di cittadinanza non finisca a furbetti, delinquenti ed ex terroristi", richiamandosi al "qui comando io", da lui dichiarato a Repubblica e confermato nei fatti con i recenti decreti da lui emessi, senza consultare il Governo, con l'ultimo dei quali pretende che i prefetti commissarino i sindaci... ovviamente solo quelli che non condividano le idee politiche della Lega!