La protesta che è nata in seguito all'indignazione per l'omicidio di George Floyd, afroamericano di Minneapolis, si è trasformata con il passare dei giorni in una protesta contro le discriminazioni razziali che vedono protagonisti loro malgrado, ancora e nonostante tutto, i neri americani.

Così, il movimento Black Lives Matter adesso ha messo le istituzioni americane di fronte all'ineluttabile necessità di affrontare e risolvere il razzismo e le disuguaglianze sistemiche di lunga data, la brutalità della polizia, l'incarcerazione di massa, l'assistenza sanitaria... che riguardano soprattutto chi ha la pelle nera

Gli afroamericani, pur rappresentando solo una parte minoritaria della popolazione americana, finiscono in carcere cinque volte in più rispetto al tasso percentuale degli americani bianchi e vengono condannati per reati legati alla droga sei volte di più.

Ma le discriminazioni riguardano anche la sanità, con le madri nere che muoiono di parto ad una percentuale doppia rispetto alle madri bianche. 

E che dire poi delle disuguaglianze nel mondo della scuola, quelle in relazione all'assegnazione delle abitazioni o di altre risorse relative all'assistenza pubblica.

Le manifestazioni di protesta che sabato si sono tenute, in gran numero e molto partecipate, in tutto il mondo hanno detto no al razzismo e no alle diseguaglianze. 

E lo hanno detto, ovviamente, non solo in Australia, in Italia, in Francia, in Inghilterra e così via... ma anche negli Stati Uniti dove le persone - bianchi e neri - hanno sfilato numerose per il 12° giorno consecutivo a Los Angeles, San Francisco, Seattle, Minneapolis, Chicago, Atlanta, Filadelfia, New York... e soprattutto a Washington dove decine di migliaia di persone hanno sfilato per le vie della capitale dando vita ad un una delle più grandi manifestazioni pacifiche di sempre confluendo intorno alla Casa Bianca, circondata, addirittura avvolta, da uomini e protezioni di ogni genere, a dimostrazione della barriera di separazione che esiste tra l'amministrazione Trump e la parte sana del Paese, quella che chiede una reale applicazione dei diritti e delle regole democratiche... per tutti. 

E a ulteriore riprova di ciò le dichiarazioni social di Donald Trump, che ieri è "fuggito" dalla Casa Bianca, a commento della manifestazione di Washington: 

LAW & ORDER!

Much smaller crowd in D.C. than anticipated. National Guard, Secret Service, and D.C. Police have been doing a fantastic job. Thank you!

CNN & MSDNC are doing everything possible to “inflame” the crowd. Fortunately they have a very small audience!


Come dimostrano le sue affermazioni via Twitter, Trump ormai non riesce più a nascondere quanto sia grottesco e surreale il personaggio che si è ritagliato ad uso e consumo della sua propaganda. Ed è reso ancor più grottesco e surreale dai media che, scimmiottando la Fox, cercano di presentare come normali le sue quotidiane provocazioni, che oramai non è fuori luogo definire follie.