"Ho sempre amato dormire molto, sia al pomeriggio dopo l’allenamento, sia, non andando a letto presto la sera, alzandomi tardi al mattino. Quindi, durante la stagione calcistica mi svegliavo proprio all’ultimo minuto e qualche volta mi presentavo all’allenamento in ritardo, ma avevo escogitato un metodo per evitare che Boškov lo scoprisse e mi multasse.
Funzionava così: arrivavo con la mia macchina, avevo già avvertito il Boso, Claudio Bosotin, il nostro storico magazziniere, che mi faceva entrare da una porta di servizio da cui mi dirigevo direttamente in palestra, dove era già pronta la mia divisa da allenamento. La indossavo al volo, Boso mi passava un bicchiere d’acqua e io me lo versavo tra i capelli e in faccia, per far finta di essere sudato, poi scendevo nello spogliatoio.
A quel punto tutti mi dicevano «Luca, sei cinque minuti in ritardo» e io rispondevo: «Sì, ma sono da trentacinque minuti in palestra a fare esercizio, perché io sono un grande professionista e ho iniziato il riscaldamento in anticipo»!
Ecco, spesso me la sono cavata così, e alle volte riuscivo persino a fare colazione, perché Bosotin mi portava un tè zuccherato e i Bucaneve, che erano i miei biscotti preferiti. E quindi arrivavo in ritardo e facevo pure colazione al campo."
[Gianluca Vialli]
Fonte: Libro "Le cose importanti"