Hamas ha diffuso oggi un video di 76 secondi, in cui tre donne israeliane, indicate come tenute in ostaggio nella Striscia di Gaza, hanno accusato il governo Netanyahu del "disastro" del 7 ottobre, chiedendo anche di accettare la proposta di scambio dei prigionieri formulata nei giorni scorsi dal movimento di resistenza palestinese.
"Siamo cittadini innocenti, cittadini che pagano le tasse allo Stato di Israele", ha detto in ebraico una delle donne. "Siamo prigionieri e tu vuoi ucciderci tutti, ucciderci tutti usando l’esercito israeliano. Non basta che siano stati uccisi cittadini israeliani? Fateci tornare dalle nostre famiglie. Ti sei impegnato a liberarci tutti e invece veniamo puniti per la vostra negligenza politica e nazionale, per quel vostro disastro del 7 ottobre".
Ma Netanyahu, almeno ufficialmente, non sembrerebbe voler accettare alcuno scambio. In una conferenza stampa odierna, ha detto (sostenuto dagli Stati Uniti) che non vi sarà alcun cessate il fuoco, che l'impero del male verrà sconfitto e che uno degli ostaggi di Hamas è stato liberato, senza fornire dettagli al riguardo, aggiungendo però l'impegno di liberare tutti coloro che sono tenuti prigionieri a Gaza.
Nel frattempo, questo lunedì, il capo del Mossad, David Barnea, che in precedenza aveva visitato segretamente gli Emirati Arabi, oggi si è recato in Qatar, proprio per trattare la liberazione degli ostaggi... che però secondo Hamas stanno morendo a causa dei bombardamenti israeliani. Almeno questo è quanto ha dichiarato il portavoce delle Brigate Al-Quds, Abu Hamza.
Lo stesso portavoce ha anche aggiunto che l'offensiva di terra di Israele è tutt'altro che una marcia trionfale, come dichiarato nelle cronache dell'IDF, precisando che l'esercito israeliano avrebbe subito perdite a ovest di Beit Lahia, a est di Khan Yunis e Beit Hanoun e nel quartiere di Al-Zaytoun.
Sempre per quanto riguarda gli ostaggi, il ministro degli Esteri del Qatar, Mohammed bin Abdul Rahman bin Jassim Al Thani, domenica ha avuto un colloquio telefonico con il suo omologo americano, Anthony Blinken.
Intanto, il massacro dei civili a Gaza continua... e nessuno riesce a capire con quale altra giustificazione oltre a quella della ricerca volontaria e premeditata di mettere in atto un genocidio, come confermato dal blocco di cibo, acqua e altri beni necessari alla sopravvivenza, in atto da tre settimane. Ormai è anche impossibile avere il numero esatto dei feriti e delle vittime che, compresi i dispersi, ha raggiunto i 10mila.
Anche per questo motivo, tre differenti organizzazioni che si occupano dei diritti dei palestinesi hanno chiesto al procuratore della Corte penale internazionale Karim Khan di emettere mandati di arresto "per le autorità israeliane e il personale militare".
L’appello di al-Haq, al-Mezan e del Centro Palestinese per i Diritti Umani arriva il giorno dopo che Khan ha visitato il valico di frontiera di Rafah e ha esortato Israele a compiere "sforzi evidenti" per garantire ai civili l'accesso al cibo e alle medicine.
Shawan Jabarin, direttore generale di al-Haq, ha affermato che la visita di Khan a Rafah contribuisce a mantenere quella poca speranza rimasta nel popolo palestinese e segnala un impegno da parte del procuratore ad agire, che speriamo venga intrapreso rapidamente senza ulteriori ritardi.
1. Palestinian Human Rights Organizations Al-Haq, @AlMezanCenter & @pchrgaza welcome ICC Prosecutor’s visit to Rafah Crossing and call for the issuance of arrest warrants.
— Al-Haq الحق (@alhaq_org) October 30, 2023
Full statement: https://t.co/U8v6vikX1b https://t.co/9PHyI5STMs pic.twitter.com/OmkIfwa084
E ad ulteriore conferma delle violazioni compiute dall'esercito israeliano, oggi è stato bombardato il terzo piano dell'ospedale dell'amicizia turco-palestinese, situato in quartiere nel sud-ovest di Gaza City, che è specializzato nella cura dei tumori.
Ma ormai non c'è più possibilità per stupirsi di quanto sta accadendo nella Striscia, con l'OMS che afferma di non essere in grado di rifornire due ospedali nel nord di Gaza, Al-Shifa e Al-Quds, perché le Nazioni Unite hanno ritenuto il livello di rischio inaccettabile, mentre l'UNICEF, tramite il propri direttore esecutivo, Catherine Russell, ha dichiarato che ogni giorno più di 420 bambini vengono uccisi o feriti.
Inoltre, non bisogna neppure dimenticare anche quanto sta accadendo in Cisgiordania, dove nei raid di esercito israeliano e coloni sono stati uccisi 122 palestinesi, mentre sono 2.050 i feriti.