L'aereo che ha riportato in patria Alexei Navalny è stato fatto atterrare all'aeroporto Sheremetyevo di Mosca. Il viaggio del suo ritorno dalla Germania, dove cinque mesi fa era stato trasportato in fin di vita dopo essere stato avvelenato con un agente nervino, in Russia è stato un evento social, seguito su Twitter da circa 500mila utenti, paragonato al rientro di Lenin nel 1917, quando in treno da Zurigo arrivò a Pietrogrado (allora si chiamava così).

Navalyn è stato fermato dalla polizia al controllo passaporti. La moglie lo ha baciato in segno di saluto. L’avvocato non ha potuto seguirlo.

Il motivo del suo arresto?

Le autorità russe lo aveva inserito nella lista dei ricercati lo scorso 29 dicembre per aver violato le regole di libertà condizionale a seguito di una condanna per appropriazione indebita, la cui pena era stata sospesa. Accusa già in passato negata da Navalny. Inoltre, una nuova inchiesta lo accusa di frode per dei trasferimenti di denaro a varie ONG, inclusa la sua fondazione anti-corruzione.

Il clima nella capitale era già "caldo" ancora prima del suo atterraggio. Lyubov Sobol, Ruslan Shaveddinov e Konstantin Kotov, collaboratori di Navalny erano stati fermati dalla polizia all'aeroporto di Vnukovo di Mosca, dove originariamente avrebbe dovuto atterrare il volo proveniente da Berlino, poi dirottato all'aeroporto Sheremetyevo perché non venisse ripresa dalle telecamere l'enorme folla dei suoi sostenitori che lo stava attendendo.

La polizia ha fermato anche Oleg Navalny, fratello di Alexey, Ilya Pakhomov, Anastasia Kadetova, Alexey Molokoedov, nonché il giornalista di Novaya Gazeta Vlad Dokshin

All'interno del terminal dell'aeroporto il dissidente Russo ha rilasciato un'intervista, dichiarando di non avere paura di essere ritornato.

 "Io sono qui e vi posso assicurare di essere felice, questa è casa mia. Tutti mi chiedono: hai paura? No, non ho paura. Passo la dogana con animo tranquillo, poi andrò a casa perché so che ho ragione ed esorto anche voi a non avere paura".  

Alla partenza aveva dichiarato: 

"Sono stato bene in Germania, ma tornare a casa è sempre meglio è questo il miglior momento degli ultimi 5 mesi e non temo l'arresto".

Di seguito il video della partenza dall'aeroporto di Berlino-Brandeburgo:

Ad agosto 2020, Navalny aveva accusato un grave malore su un aereo che da Tomsk in Siberia lo stava riportando a Mosca e il pilota fu costretto ad effettuare un atterraggi di emergenza a Omsk, da dove poi venne trasferito in Germania. Dall'ospedale di Berlino dover era stato ricoverato fu dimesso a settembre, a sempre in Germania ha proseguito le cure per il completo recupero.

Il mese scorso, alcuni giornalisti investigativi avevano denunciato tre agenti dell'FSB, il servizio segreto militare russo, come responsabili del suo avvelenamento.

Successivamente, Navalny, in una telefonata, aveva ingannato l'agente dell'FSB Konstantin Kudryavtsev facendogli rivelare i dettagli dell'operazione che era stata organizzata contro di lui per ucciderlo.

L'agente gli ha detto che il Novichok usato per avvelenarlo era stato messo nelle sue mutande. Kudryavtsev, durante la telefonata, ha detto che era stato inviato a Omsk dopo l'attentato per sequestrare i vestiti di Navalny e rimuovere ogni traccia di Novichok dalla stanza d'albergo dove aveva soggiornato.

Il presidente russo, Putin, ha negato la ricostruzione definendola una montatura sostenuta dai servizi segreti americani.