"Ripartiamo, insieme. Con il lavoro, la coesione e la giustizia sociale per l'Italia di domani" è lo slogan scelto da Cgil, Cisl, Uil che collega tra loro (anche materialmente attraverso dei maxischermi) le tre manifestazioni organizzate questo sabato dai principali sindacati italiani a Torino, Firenze e Bari.

Nel capoluogo pugliese, il palco allestito in Piazza della Libertà è del segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri (ore 11), a Firenze in p.za Santa Croce (ore 11:30) la parola va a al segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra, mentre l'intervento di Maurizio Landini, segretario generale della Cgil, è per le 12 a Piazza Castello a Torino


Così, Landini spiega l'evento:

“È venuto il momento di cambiare questo Paese nella direzione della giustizia sociale”“Se tutto ha un prezzo, compresa la vita delle persone, si rischia di mettere a repentaglio la tenuta sociale e democratica del nostro Paese. La Costituzione italiana è bella perché dice che siamo una Repubblica fondata sul lavoro. Ma il lavoro deve dare diritti e dignità. Non può essere sfruttamento. Non può essere precarietà”.“Il messaggio che noi lanciamo è proprio questo: è il momento di unire il Paese, è il momento di unire le persone. Le abbiamo protette quando c’è stata la pandemia, siamo stati capaci di dire un anno fa che prima del mercato, prima del profitto, venivano la salute e la sicurezza delle persone. Oggi abbiamo bisogno di dire che nel momento in cui, finalmente, si sta uscendo dalla pandemia, non bisogna ricostruire il Paese che c’era prima, non bisogna alimentare la rabbia né lasciare solo nessuno”.“Se il governo non dovesse ascoltarci, se dovesse andare avanti come se non fosse successo nulla, sappia che non abbiamo nessuna intenzione di subire un processo di cambiamento che peggiora le condizioni di vita e di lavoro. È venuto il momento di utilizzare risorse economiche e investimenti per cambiare davvero questo Paese. Bisogna farlo nella direzione della giustizia sociale, con una riforma fiscale degna di questo nome, creando lavoro, ridando spazio all’intelligenza delle persone”.


Questo, invece, è quanto ha dichiarato Sbarra, a margine della manifestazione di Firenze:

“Il Recovery può diventare occasione di maggiore lavoro nero? Questa è  una prospettiva che dobbiamo scongiurare ed è anche questa la ragione per cui stiamo chiedendo al Governo di avviare una fase di confronto sui contenuti del Pnrr e di coinvolgere in modo strutturale e permanente le parti sociali e i sindacati nella cabina di regia”. “Vogliamo accompagnare la fase di attuazione del piano, verificare il rispetto dei tempi previsti, la qualità della spesa, i principi di trasparenza e legalità, esercitando forti condizionalità alle imprese pubbliche e private che ricevono gli investimenti. Vogliamo garanzie e certezze su incrementi di occupazione netta per giovani e donne,  vogliamo che si applichino rigorosamente i contratti collettivi nazionali maggiormente rappresentativi e ci sia un forte investimento sui temi della salute e della sicurezza sui luoghi di lavoro”. “Noi abbiamo incontrato in questi ultimi giorni, in queste ultime settimane, segretari di partito e gruppi parlamentari. Abbiamo presentato i contenuti della nostra piattaforma che riguardano il Piano nazionale di ripresa e resilienza, la necessità di aprire il cantiere delle riforme nel confronto col governo, dalla riforma fiscale alle riforme del lavoro, alla riforma della previdenza e delle pensioni, all’attuazione dei patti che abbiamo sottoscritto sulla pubblica amministrazione e sulla scuola. Stiamo aspettando che il governo attivi una vera fase di confronto e di dialogo permanente-ha aggiunto Sbarra-. Il Paese ha bisogno di unità, di responsabilità, di coesione sociale. Noi siamo pronti a misurarci ed a confrontarci nel merito e nei contenuti della nostra piattaforma”


Questi, infine, i temi trattati dal palco di Bari da Bombardieri:

“Noi pensiamo che, per quello che riguarda i licenziamenti, sia opportuno prolungare di quattro mesi ancora il blocco, fino ad ottobre. Bisogna fare attenzione, ci sono crisi e situazioni che rischiano di esplodere, dobbiamo evitare che questo diventi una bomba sociale a partire dall’1 luglio”.“Il rischio di tensioni sociali noi lo denunciamo da un po' di tempo e quando lo facciamo ci dicono che siamo dei terroristi. Noi abbiamo, purtroppo o per fortuna, la capacità di ascoltare le persone che soffrono, che oggi vedono messo a rischio il loro futuro”. “Le tre piazze chiedono alla politica e al governo di fare attenzione al lavoro, di far ripartire questo Paese dal lavoro e di dare dignità e rispetto a quei lavoratori a quelle lavoratrici che hanno sacrificato la vita durante quest'anno di pandemia”.


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