TACCUINO #5

All'interno di un'ottica del non senso della vita, e quindi della ricerca di senso, a volte continua e spasmodica, sovente dimensione mirabilmente trovata e ritrovata nell'ottenimento di novità che placano e possono condurre ad autoinganni dimostrativi che divengono al più soggettive risposte, il panorama della malvagità umana tutto distrugge e fa crollare le energie momentaneamente disponibili alla vita.

Il vivente non sviluppato che diviene in essere il cosiddetto essente narcisista maligno perverso non è adatto e adattabile alle circostanze che l'esistenza configura nel muovere accadimenti. È cosi che, in presenza dello spietato e sadico truffatore, il senso, la direzione, viene a perdersi e ritrovarsi, aprendo una voragine spazio temporale che manifesta i tratti di un abisso ove relatività e sofferenze il mondo ingloba.

Questo abisso è lo svelamento dell'inganno che forma il vuoto nullo dentro il nulla. L'illusione rivela il dire finto nella realtà concreta. La nullità delle cose si sente quando l'opera è il soggetto del divenire e la bolla che nutre fantasia ossigenata esplode nell'implosione di senso. Nell'accension del suo proprio esistere, Il passo incalzante del NMP fa sì che ogni cosa non esista più, con mezzi violenti, gli unici che esso conosce, poiché sa in cuor suo, in assenza di dote di bilanciamento e allotrio a misura, demolendo anziché costruire, fallendo ogni mossa, immettendo tossine in campi vitali. Proverà, così facendo, impoverimento e malattia e, finanche, un futuro di morte. Se non si muoverà cura per gli organismi entrati in contatto con i rapporti di tossicità - come spesso accadde - si procederà per opera d'insipienza e non per provvida.

Imprescindibili necessari sono il capire, il capirsi, il genio, ovvero la forza naturale produttrice che muove in taluni su fini educativi. Nessuno è al sicuro, o si debba ritener tale dal buio essere che dilania l'armonia e il bene del pensato, generato e creato mosso alla vita, e che nella vita - dall'incontro con il NMP - conosce l'ombra più cupa. Si rende precipua la consapevolezza del reale.

Sulle categorizzazioni non ritengo di generalizzare e non concordo con una rigida classificazione psicopatologica, mossa da una medicina psichiatrica che in virtù di valutazione medica considera organismi. Indi non argomento di casi. Seppur ad essere attenzionate, osservate e indagate sono cellule, far luce su particolari olistici - e non su agenti universali - fortifica scrupolosità, e considera discrezione di valutazione tossica tra individui diversi costituiti di cellule cardiache disfunzionali.

Sull'importanza di tali cellule, sottolineo l'influenza dei segnali chimico funzionali che muovono in direzione del filtro deputato alla lettura e sviluppo di informazioni, secondo alternanza di impulsi regolati 0 1. L'irregolarità sull'interruzione di pompaggio del primo cervello, il battito, non favorisce completezza armonica nel caso di individui non pienamente formati, come nel caso del suddetto soggetto detto psicopatologico, con i dovuti distinguo. Penso sia questo il senso, la via sulla quale incamminarsi per tentare ricerca e dimostrazione, al fine di agire in aiuto di chi soccombe a motivo di deficienza di concepimento. Si direbbe insufficienza mentale.