Polemiche per la presenza in Vaticano, ad un convegno sulle "vocazioni", di un prelato accusato di violenze sessuali
Sta suscitando scalpore la notizia della presenza di mons. Tony Anatrella - accusato di molestie sessuali - presso il colloquio teologico internazionale sulle vocazioni che si svolge in Vaticano. Il fatto che un accusato partecipi a un evento in Vaticano incentrato sulle vocazioni sacerdotali a leggere le agenzie, ha suscitato alcune reazioni.
Un padre domenicano, ossia nello specifico Philippe Lefebvre, ha voluto criticare via social il fatto che Anatrella, un consacrato francese, fosse presente in Santa Sede.
All'iniziativa in Vaticano ha preso parte anche papa Francesco. L'evento è stato organizzato dal Centro di Ricerca e di Antropologia delle Vocazioni.
Mons. Anatrella, che è anche psicoterapeuta, è attualmente sospeso a divinis.
Anatrella sarebbe stato artefice di quelle che vengono definite "aggressioni sessuali" ai danni di alcuni suoi "pazienti maggiorenni". Ma si annota pure l'esistenza di un "un processo canonico per aggressione sessuale a danno di minorenne".
Per non farsi mancare niente lo "psicoterapeuta" era pure balzato alle cronache per le sue posizioni sull'omosessualità: "Pur rispettando le persone nella loro dignità, non è accettabile strumentalizzare questo rispetto, lasciando supporre che l'uguaglianza tra le persone implichi ottenere gli stessi diritti", aveva scritto il monsignore. E ancora, l'omosessualità per Anatrella è "come una incompiutezza e una immaturità insita nella sessualità umana". A suo tempo il tutto venne ospitato sulle pagine de L'Osservatore Romano.