Riccardo Guida e Silvia Pedrazzini denunciano la manomissione dell’impianto elettrico della loro auto ed il ritrovamento di due consolle alimentate permanentemente al sistema elettrico contenenti GPS, SIM, microfoni e telecamera; i coniugi spaventati “abbiamo rischiato la vita”.
In attesa dell’esitodel ricorso per cassazione presentato dall’avvocato Ernesto D’Andrea, Riccardo e Silvia raccontano di aver denunciato la manomissione dell’ impianto elettrico della loro auto ed il ritrovamento di due vere e proprie consolle contenenti GPS, microfoni, telecamera e due SIM indipendenti, dislocate all’ interno dell’auto stessa.
Tutto ha inizio a maggio quando i coniugi sono rientrati in possesso dell’auto in seguito alla decisione di scarcerazione da parte del GIP di Reggio Emilia. L’auto presentava problemi di accensione e la batteria dell’auto si scaricava velocemente nonostante la stessa fosse nuova.
In quel periodo Riccardo e Silvia dormivano in condizioni disumane in auto in seguito all’ ordinanza di obbligo di dimora fuori regione. Un giorno gli stessi avvertirono una forte puzza di bruciato proveniente dall’ abitacolo. Seguendo l’ odore di bruciato notarono un foro nella plastica all’altezza del passaruota del passeggero. In quel momento scoprirono una telecamera con microfono all’interno del foro; seguendo i cavi della telecamera trovarono sotto la moquette del sedile passeggero una consolle contenente GPS e SIM con un groviglio di cavi. La consolle si alimentava permanentemente con il cavo della batteria dell’ auto che era stato inciso per alimentare la consolle. Risultato: le plastiche e le guarnizioni dei microfoni e della consolle unitamente alla moquette si stavano sciogliendo ed avrebbero potuto provocare un incendio mentre Riccardo e Silvia dormivano ignari di ciò che sarebbe potuto accadere. I coniugi “ non sappiamo cosa volessero vedere o sentire, in auto andavamo solo a dormire”.
Per legge i dispositivi adibiti ad intercettazioni audiovisive devono avere una durata limitata nel tempo e non possono essere permanentemente alimentati dalla corrente elettrica. Inoltre la legge non prevede la manomissione di un sistema elettrico di un’auto(in questo caso particolare si tratta di un sistema elettrico delicato di un’auto tedesca con due centraline) né tantomeno il danneggiamento di un’auto.
In seguito all’episodio, Riccardo e Silvia erano molto scossi ma continuavano ad avvertire malfunzionamenti dell’auto come ad esempio mancate accensioni, auto in panne, sistema frenante e volante che non rispondevano in modo corretto ai settaggi elettronici dell’auto e quindi gli stessi hanno pensato che vi fosse altro.
Dopo un accuratissimo controllo rinvenivano dal lato guida un’ ulteriore consolle con un’altra sim, un altro GPS ed altri microfoni collegati; questa volta la consolle con un led lampeggiante si alimentava permanentemente mediante l’ incisione di due fili facenti parte di un connettore situato sotto il volante. A questo connettore si collegano i fili della centralina e del sistema idrive dell’auto.
Riccardo e Silvia hanno denunciato il tutto alle Autorità ed affermano: “Siamo spaventati per ciò che stiamo subendo anche perché abbiamo rischiato la vita, siamo stati fortunati ma speriamo che gli autori di quanto accaduto siano perseguiti a norma di legge”.