Esteri

L'Europa non accetta doppi standard e dice di difendere e promuovere il diritto internazionale anche in Medio Oriente

"Un ultimo punto è il Medio Oriente. Non accettiamo doppi standard. Vogliamo difendere e promuovere il diritto internazionale e il diritto internazionale umanitario sempre e ovunque. Ed è per questo che è importante che ancora una volta, in modo unito, esprimiamo una posizione sul Medio Oriente. Condanniamo questo terribile attacco lanciato da Hamas. Sosteniamo il diritto di Israele a difendersi e sosteniamo il diritto internazionale umanitario. Sosteniamo pienamente la risoluzione delle Nazioni Unite. Abbiamo chiesto un cessate il fuoco immediato e il rilascio di tutti gli ostaggi senza alcuna precondizione. Vogliamo accesso umanitario per le persone bisognose a Gaza. Sosteniamo la soluzione dei due stati e vogliamo impegnarci con i nostri partner nella regione e oltre per rivitalizzare questo processo politico. Un percorso credibile verso la statualità palestinese è la strada da seguire. Nelle conclusioni vedrete anche cosa diciamo sulla Corte internazionale di giustizia e sull'importanza di implementare le decisioni della Corte internazionale di giustizia. Siamo anche molto attenti alla situazione in Libano. È importante sostenere tutti gli sforzi per evitare qualsiasi ulteriore escalation in quella regione".

Questo è quanto ha detto il presidente  Charles Michel, a commento della riunione del Consiglio europeo del 27 giugno scorso.

E adesso, andiamo a vedere che cosa è scritto nelle conclusioni, per avere conferma del perché - a suo dire - i Paesi dell'UE non accettino doppi standard e per conoscere quello che dicono sulle decisioni della Corte internazionale di giustizia.

15. Il Consiglio europeo ha discusso degli ultimi sviluppi in Medio Oriente. 16. Il Consiglio europeo ribadisce che condanna con la massima fermezza i brutali attacchi terroristici perpetrati da Hamas e da altri gruppi terroristici contro Israele il 7 ottobre 2023. Esprime piena solidarietà e pieno sostegno a Israele e al suo popolo e riafferma il suo totale impegno a favore della sicurezza del paese e della stabilità regionale. Nell'esercitare il suo diritto di difendersi, Israele deve rispettare pienamente gli obblighi che gli incombono in virtù del diritto internazionale, compreso il diritto internazionale umanitario, in ogni circostanza. Il Consiglio europeo sottolinea l'importanza di rispettare e attuare le ordinanze della Corte internazionale di giustizia (CIG), che sono giuridicamente vincolanti. 17. Il Consiglio europeo accoglie con favore l'adozione della risoluzione 2735 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Il Consiglio europeo invita alla piena attuazione, senza indugio e senza condizioni, dei termini della proposta di cessate il fuoco, il che porterebbe a un cessate il fuoco immediato a Gaza, alla liberazione di tutti gli ostaggi, a un aumento significativo e duraturo del flusso di assistenza umanitaria in tutta Gaza e a un cessate il fuoco e una fine della crisi duraturi, assicurando gli interessi di sicurezza di Israele e la sicurezza dei civili palestinesi. 18. Ricordando la necessità di attuare l'ordinanza della CIG del 24 maggio 2024, il Consiglio europeo esprime profonda preoccupazione in merito alle conseguenze sulla popolazione civile delle operazioni di terra in corso a Rafah. 19. Il Consiglio europeo deplora ogni perdita di vita umana tra la popolazione civile. Rileva con estrema preoccupazione il numero inaccettabile di vittime civili, in particolare bambini, nonché i livelli catastrofici di fame e il rischio imminente di carestia causati dall'ingresso insufficiente di aiuti a Gaza. Invita tutte le parti ad adottare tutte le misure praticabili per proteggere le vite dei civili. Il Consiglio europeo riafferma l'urgenza di garantire un accesso pieno, rapido, sicuro e senza restrizioni agli aiuti umanitari su larga scala ai palestinesi che ne hanno bisogno e di consentire agli operatori umanitari e alle organizzazioni internazionali di operare efficacemente all'interno di Gaza e di facilitare il loro lavoro. In tale contesto, sottolinea che i servizi forniti dall'UNRWA a Gaza e in tutta la regione sono essenziali e condanna qualsiasi tentativo di qualificare un'agenzia delle Nazioni Unite come organizzazione terroristica. Il Consiglio europeo si compiace del piano d'azione presentato dall'UNRWA, la cui attuazione sarà attentamente monitorata. Il Consiglio europeo accoglie con favore i costanti sforzi profusi dalla Giordania e dall'Egitto per allentare la situazione di crisi, compresa la conferenza umanitaria tenutasi in Giordania l'11 giugno 2024. 20. Il Consiglio europeo condanna i recenti attacchi che hanno danneggiato la sede del Comitato internazionale della Croce Rossa (CICR) a Gaza. Invita tutte le parti ad adottare tutte le precauzioni praticabili per evitare danni ai civili, agli operatori umanitari e alle strutture umanitarie, nonché a concedere al CICR l'accesso ai luoghi di detenzione, in linea con i rispettivi obblighi ai sensi del diritto internazionale umanitario. 21. Il Consiglio europeo condanna fermamente la violenza dei coloni estremisti in atto in Cisgiordania, compresa Gerusalemme Est. Invita il Consiglio a proseguire i lavori su ulteriori misure restrittive nei confronti dei coloni estremisti. Il Consiglio europeo chiede inoltre un accesso sicuro ai luoghi santi e il mantenimento dello status quo. Lo status e il carattere speciali di Gerusalemme e della sua città vecchia, l'inviolabilità dei suoi spazi sacri e la vitalità di tutte le sue comunità devono essere preservati e rispettati da tutti. Il Consiglio europeo condanna le decisioni del governo israeliano di estendere ulteriormente gli insediamenti illegali in tutta la Cisgiordania occupata ed esorta Israele a revocare tali decisioni. 22. Il Consiglio europeo esprime preoccupazione per l'aumento delle tensioni nella regione, in particolare lungo la linea blu, nonché per la crescente distruzione e lo sfollamento forzato di civili su entrambi i lati del confine israelo-libanese. In linea con la risoluzione 1701 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, il Consiglio europeo esorta tutti gli attori a dar prova di moderazione, a prevenire un'ulteriore escalation e a partecipare agli sforzi diplomatici internazionali. Il Consiglio europeo condanna con la massima fermezza qualsiasi minaccia nei confronti degli Stati membri dell'UE, che contribuisce altresì all'escalation, e ribadisce la sua ferma solidarietà nei confronti degli Stati membri. Invita la Commissione e l'alto rappresentante a portare avanti i lavori per il rafforzamento del sostegno dell'UE al Libano, comprese le forze armate libanesi e la forza interinale delle Nazioni Unite in Libano (UNIFIL). 23. L'Unione europea ribadisce il suo fermo impegno a favore di una pace duratura e sostenibile conforme alle pertinenti risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e basata sulla soluzione dei due Stati, in virtù della quale lo Stato di Israele e uno Stato di Palestina indipendente, democratico, territorialmente continuo, sovrano e vitale vivano fianco a fianco in condizioni di pace, sicurezza e riconoscimento reciproco. L'Unione europea continuerà a lavorare con i partner internazionali per rilanciare un processo politico a tal fine. Il Consiglio europeo osserva che un percorso credibile verso una statualità palestinese è una componente fondamentale di tale processo politico. L'Unione europea contribuirà attivamente a uno sforzo internazionale coordinato per ricostruire Gaza. Sosterrà inoltre l'Autorità palestinese nella realizzazione delle riforme necessarie e nello sviluppo di capacità istituzionali. Il Consiglio europeo sottolinea che è necessario porre fine alle azioni che indeboliscono l'Autorità palestinese e invita Israele a svincolare le entrate fiscali e doganali trattenute e ad adottare le misure necessarie per garantire il mantenimento dei servizi bancari di corrispondenza tra banche israeliane e palestinesi.

I paesi dell'UE, che secondo Michell non accettano doppi standard, condannano "i brutali attacchi terroristici perpetrati da Hamas", ma non quelli di Israele a cui si limitano a chiedere il rispetto delle norme del diritto internazionale. I paesi dell'UE esprimono piena solidarietà e pieno sostegno a Israele e al suo popolo, mentre ai palestinesi... nulla. A loro la solidarietà non è concessa, al massimo l'auspicio che arrivino loro gli aiuti umanitari, senza spiegare il perché della necessità di tali aiuti.

Ricordano, però, "la necessità di attuare l'ordinanza della CIG", esprimono "profonda preoccupazione in merito alle conseguenze sulla popolazione civile delle operazioni di terra in corso a Rafah". E come se non bastasse i Paesi membri sostengono di deplorare "ogni perdita di vita umana tra la popolazione civile. Rileva[no] con estrema preoccupazione il numero inaccettabile di vittime civili, in particolare bambini, nonché i livelli catastrofici di fame e il rischio imminente di carestia causati dall'ingresso insufficiente di aiuti a Gaza". 

Questi rappresentanti dei Paesi dell'UE si sono però dimenticati di ricordare che tutti i punti appena riassunti hanno un responsabile, Israele, che non condannano e che neppure minacciano di sanzioni, mentre si limitano a sommergerlo di "raccomandazioni".

Si potrebbe proseguire nel sottolineare l'ipocrisia di cui trasuda anche il resto del documento UE, un monumento ai doppi standard, quelli che Michel sostiene che l'UE non accetta. Che faccia tosta.

Una faccia tosta che ha permesso e continua a permettere allo Stato ebraico di portare avanti la sua politica di apartheid, a cui si è aggiunto il genocidio in atto da nove mesi. Una faccia tosta che ha consentito a Israele di radere al suolo Gaza. Una faccia tosta che ha consentito a Israele di uccidere decine di migliaia di civili. Una faccia tosta che consente a Israele di continuare a farlo.

Nonostante i crimini commessi, l'Europa che dice di non attuare doppi standard, non fa nulla per fermare il genocidio messo in atto da Israele, mentre spende miliardi di dollari a sostegno dell'Ucraina, inondando di sanzioni la Russia.

A questo punto c'è da chiedersi che cosa farebbero se dovessero attuare dei doppi standard.

Autore Ugo Longhi
Categoria Esteri
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