Venerdì 8 dicembre sarà giornata di collera. Hamas, per il momento, non ha lanciato alcuna intifada dopo lo spostamento dell'ambasciata Usa da Tel Aviv a Israele, ma non è escluso che lo faccia in seguito. In ogni caso, dopo la preghiera del venerdì, i palestinesi sono stato chiamati da Hamas a partecipare ad una dimostrazione che si terrà a Gerusalemme.

Ma la collera dei palestinesi è già esplosa quest'oggi con oltre cento feriti registrati negli scontri avvenuti tra dimostranti e forze di sicurezza israeliane nei territori palestinesi. Almeno una decina, tra i feriti, sarebbero stati colpiti da proiettili veri, in scontri avvenuti a Ramallah e nella striscia di Gaza.


Ma la politica non ha abbandonato il proprio ruolo alla sola collera. Così, il presidente dell'ANP Mahmoud Abbas si è recato ad Amman ed ha incontrato il re Abdullah II di Giordania, per concordare una risposta comune da inviare a Trump.

In base a quanto riportato dall'agenzia di stampa Petra, Abdullah ha dichiarato che la comunità internazionale si deve assumere la responsabilità di prendere una decisione comune e risoluta per raggiungere la pace e risolvere la questione palestinese.

E sarà la Giordania ad ospitare una riunione dei ministri degli esteri della Lega Araba, il prossimo sabato, per coordinare e rappresentare una posizione unica delle istanze arabe ed islamiche da contrapporre alla scelta di Trump.

Il sovrano ashemita, oltre ad essere vicino alle posizioni di Abbas, è il "custode" da tutti ufficialmente riconosciuto dei luoghi santi per l'Islam che sorgono a Gerusalemme.