Gli ultimi due tweet da lui inviati, Moscovici li ha dedicati agli evasori e alle scappatoie di cui finora hanno beneficiato per presentare un'indagine (The Cumex Files) nei vari Stati membri dell'Unione in base alla quale i contribuenti europei sarebbero stati truffati di ben 55 miliardi di euro.
C'è forse una relazione con la pasticciatissima "pace fiscale" presentata nella legge di bilancio 2019 dal nostro Governo? Probabilmente no, anche se qualche sospetto potrebbe farsi largo, visto che Moscovici oggi è a Roma per parlare proprio della "manovra del popolo" con Tria e consegnargli, a quanto pare, la preannunciata lettera di contestazione con il giudizio negativo, da vedere quanto, da parte della Commissione Ue.
Da Bruxelles il premier Conte dice di non essere preoccupato: «Sapevamo che questa manovra che abbiamo pensato per soddisfare le esigenze dei cittadini italiani, a lungo inascoltate, non è in linea con le aspettative della Commissione Europa.
Ci aspettiamo quindi osservazioni e rilievi che stanno per arrivare e ai quali siamo pronti a replicare. È la normale interlocuzione che avviene tra Commissione e singoli Stati Membri. Note di questo tipo arriveranno anche ad altri Paesi; prevedibilmente: Spagna, Francia, Portogallo.
Ma tutto questo non può preoccuparci: ci avrebbe preoccupato se avessimo fatto una manovra temeraria. Ma la nostra manovra è ben pensata, ben costruita, ben realizzata ed è l’unico strumento che abbiamo per assicurare crescita economica e sviluppo sociale al nostro Paese. Ed è quello che continueremo a spiegare nel corso dell'interlocuzione che proseguirà con l'Unione europea.»
Può darsi, però, che le contestazioni alla bella manovra di Conte siano espresse anche in una serie di argomenti riassumibili con un termine unico: "riscrivetela". Questo porrebbe più di un problema per l'attuale Governo e per i riflessi sul nostro debito pubblico.
Che Di Maio e Salvini, come alla fine hanno candidamente ammesso, di ciò che dirà la Commissione Ue se ne infischieranno, è però incomprensibile che non riescano a comprendere, e con loro il premier Conte, che il problema vero che minaccia la manovra e l'Italia non è tanto il giudizio della Commissione quanto quello dei mercati.
Lo spread BTP/Bund, questo giovedì, dopo aver aperto a 325 punti ed essere poi ridisceso, verso la chiusura sta di nuovo risalendo verso quel traguardo!
Riuscirà qualcuno a far capire a Di Maio e Salvini la pericolosità della strada da loro intrapresa? E chissà che il presidente della Repubblica Mattarella non abbia pensato di annunciare una sua prossima iniziativa in tal senso quando, citando Pietro Calamandrei durante il suo discorso commemorativo tenuto a Pontedera per il 40esimo anniversario della scomparsa del Presidente emerito Giovanni Gronchi, ha detto:
«Calamandrei riconosceva il ruolo del presidente della Repubblica come "custode della Costituzione", in una funzione di "responsabile vigilanza costituzionale" e dichiarava il suo appoggio al messaggio del nuovo presidente [Gronchi] "nel quale – cito – si esprime una onesta ed energica volontà di raddrizzamento del timone costituzionale…
In questo senso si può veramente dire che la Costituzione parla attraverso il Presidente della Repubblica: come il Montesquieu diceva che i giudici sono la bouche de la loi, così si può dire che attraverso l'ammonimento dei messaggi presidenziali parla nel nostro ordinamento la Costituzione: contro ogni smarrimento costituzionale, contro ogni deviazione, contro ogni inerzia, il presidente della Repubblica può essere, se vuole, la viva vox constitutionis.»
In attesa di conoscere ciò che il Governo risponderà ai rilievi di Bruxelles, Mattarella annuncia la ramanzina.