Buon anno a tutti! Vi auguro salute, amore e felicità in ogni momento e possiate provare amore e rispetto verso tutti gli esseri su questo meraviglioso pianeta. Ho trascorso del tempo fantastico con i miei cari durante le  vacanze e oggi mi sto dirigendo a Down Under con un certificato di esenzione. Andiamo 2022!

Per chiarezza, nell'ordine:

Down Under è un termine gergale utilizzato nel Regno Unito per definire l'Australia.

Il certificato di esenzione è relativo alla vaccinazione anti-Covid.

Il personaggio che ha rilasciato la dichiarazione riportata ad inizio articolo è Novak Djokovic.

Pertanto, unendo il tutto, la notizia è che Novak Djokovic parteciperà agli Open d'Australia, il primo dei grandi tornei di tennis della stagione, sebbene non sia vaccinato, nonostante la vaccinazione anti-Covid sia per gli atleti uno dei requisiti necessari per essere ammessi al torneo, che si disputa a Melbourne a partire dal 17 gennaio.

Ieri, Craig Tiley, che è al vertice dell'organizzazione degli Australian Open, aveva dichiarato che ad alcuni giocatori non vaccinati erano state concesse delle esenzioni per partecipare al primo dei Grande Slam del 2022

Se l'esenzione di Djokovic sia da associare ad uno stato di salute pregresso o al fatto che di recente sia risultato positivo al Covid (che gli consentirebbe di evitare nell'immediato la somministrazione del vaccino) non è dato sapere.

La partecipazione di Djokovic agli Open d'Australia ha fatto clamore perché il tennista serbo non ha risposto alla convocazione della sua nazionale per l'ATP Cup che si svolge in questi giorni a Sydney. Anche in quel caso era necessario essere vaccinati... ma Djokovic è un convinto no vax (e assertore delle teorie che collegano il vaccino alla tecnologia 5G)... oltre che un convinto sostenitore di cure mediche alternative a quelle tradizionali (nel 2017 era convinto che il suo gomito infortunato guarisse da solo grazie alla medicina olistica, salvo poi doverselo operare qualche mese più tardi).

Per questo, in molti, rimane forte il dubbio che gli organizzatori abbiano chiuso un occhio, anzi due, suggerendo un escamotage per permettere la partecipazione al torneo del tennista n.1 al mondo, vincitore delle ultime 3 edizioni degli Australian Open.


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