LAV
Ci è stato impedito di difendere M90 ricorrendo al TAR contro la sua condanna a morte, ma non ci fermeremo di fronte agli ammazzaselvatici. M90 è stato ucciso perché considerato confidente, e lo era diventato perché aveva a disposizione cassonetti aperti ovunque.
Lo stesso ISPRA sollecitava da tempo la Provincia di Trento ad installare i cassonetti anti-orso, quando è già noto che la loro messa in opera terminerà solo nel 2028 per ammissione della ex assessora Zanotelli, ovvero con ben 24 anni di ritardo da quando la Provincia ha preso in mano la gestione degli orsi sul suo territorio.
È iniziata ufficialmente la strage degli orsi trentini a firma del Presidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti. A due ore dalla pubblicazione del decreto di uccisione, è arrivata la notizia che la condanna a morte di M90 era già stata eseguita.
Massimo Vitturi - Responsabile Area Selvatici: "Si tratta di una vera e propria esecuzione, e i tempi ristretti tra pubblicazione del decreto e notizia di esecuzione della condanna ci fanno pensare che mentre Fugatti firmava l'uccisione, le carabine erano già fumanti tutto questo è stato studiato a tavolino per impedirci di intervenire in difesa di M90, un giovane orso di appena 3 anni, da poco indipendente dalla madre".
ENPA
«Apprendo con orrore, con sgomento e con profonda indignazione che, in ottemperanza all'ennesima ordinanza di morte firmata dall'ursicida Maurizio Fugatti, M90 è stato ucciso dal Corpo Forestale del Trentino. Mi unisco al dolore e al cordoglio di tutti gli italiani per l'esecuzione di M 90, un animale che, lo ricordo, non ha mai torto un capello a nessuno. L'orso era radiocollarato, quindi facilmente individuabile, ed è stato freddato poche ore dopo l'ordinanza di morte firmata dall'ursicida Fugatti. M90 è stato giustiziato sul posto, senza alcuna possibilità di appello, quella che in genere viene concessa a tutti i condannati. Una dimostrazione di spietatezza che fa rabbrividire». Lo dichiara la presidente nazionale di Enpa, Carla Rocchi, che prosegue: «Fugatti, è bene ricordalo, avrebbe anche potuto puntare su una soluzione diversa dalle fucilate. Ma, dopo tutte le sonore bocciature ricevute in questi mese nelle aule di giustizia, forse era in cerca proprio di rivalsa. Evidentemente per l'ego del presidente del PAT, orsi e lupi costituiscano una intollerabile minaccia».«Oggi piangiamo M90, ma già da domani l'Ente Nazionale Protezione Animali intraprenderà tutte la azioni necessarie affinché il presidente della PAT renda conto delle sue decisioni in tutte le sedi appropriate, italiane ed europee, tribunali compresi. E spieghi a tutti noi il motivo per il quale, come riconosciuto dallo stesso Ispra, in Trentino le attività di prevenzione e informazione sono ancora lettera morta».
LE.I.D.A.A.
"L'uccisione del povero orso M90 su ordine del presidente Fugatti è una vergogna, una pagina bruttissima nella storia del nostro Paese, un atto di miopia, di arroganza e di crudeltà senza precedenti, perché il presidente della Provincia ha fatto uccidere l'orso, munito di radiocollare, dopo averlo individuato, mettendo la firma quando l'animale era ormai sotto tiro. Così ha negato ai cittadini che non la pensavano come lui la possibilità di esprimersi, a noi associazioni la possibilità di impugnare il provvedimento, alla magistratura la possibilità di vagliare questo atto a mio avviso folle ed eventualmente bloccarlo, come ha fatto finora. Con Leidaa e le altre associazioni ambientaliste abbiamo già deciso di chiedere tutti gli atti perché Fugatti risponda del suo gesto, commesso in spregio di tutti noi, che non deve ripetersi mai più".
Così l'on. Michela Vittoria Brambilla, presidente dell'Intergruppo parlamentare per i Diritti degli Animali e la Tutela dell'Ambiente e presidente della Lega italiana per la Difesa degli Animali e dell'Ambiente, commenta l'abbattimento-lampo dell'orso M90.
"Il fatto che sette orsi siano stati trovati morti nei boschi del Trentino - conclude - con fortissimi sospetti di bracconaggio confermati in alcuni casi, mostra che l'attuale regime sanzionatorio è inefficace. Anche per questo bisogna condurre rapidamente in porto la mia proposta di legge AC30 che inasprisce le pene per chi uccide o maltratta gli animali, tutti gli animali".
Così il presidente della PAT, il "leghista" Maurizio Fugatti, ha motivato l'uccisione dell'orso:
"Oggi pomeriggio una squadra del Corpo forestale trentino è entrata in azione in una zona di montagna della Bassa Val di Sole: l'animale è stato identificato mediante l'osservazione del radiocollare e delle marche auricolari.M90 era un animale pericoloso, secondo la scala di problematicità riportata nel Piano d'azione interregionale per la conservazione dell'orso bruno sulle Alpi centro-orientali (Pacobace), alla luce della sua eccessiva confidenza e frequentazione di aree urbane e periurbane. Più volte aveva seguito intenzionalmente le persone.L'episodio culmine è accaduto lo scorso 28 gennaio, quando aveva seguito una coppia di escursionisti per oltre mezzo chilometro lungo una strada forestale nel comune di Mezzana. L'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) aveva confermato la necessità di rimuovere l'orso M90 al più presto".
A questo punto, se i trentini hanno trovato giusto farsi rappresentare da una persona violenta come il signor Fugatti, è giusto che lo abbiano come presidente della loro provincia.
Allo stesso tempo è anche giusto che l'economia del Trentino debba dire addio alle entrate provenienti dal turismo. Infatti, perché promuovere il benessere di località in cui si va fieri di ammazzare degli animali che non hanno fatto nulla?
Gli albergatori potranno chiedere ristori al signor Fugatti.