Crosetto ha dichiarato di aver deciso l'invio di una fregata italiana nel Mar Rosso
Questa mattina si è tenuto un video collegamento a cui hanno partecipato il Ministro alla Difesa Guido Crosetto e il Segretario alla Difesa degli Stati Uniti d’America, Lloyd Austin.“Durante il colloquio è stato affermata l'importanza del principio di libera navigazione, valutato l'impatto sul commercio internazionale e discusse le possibili opzioni per garantire la sicurezza delle rotte marittime al fine di prevenire ripercussioni sull'economia internazionale, con pericolose dinamiche sui prezzi delle materie prime. L’Italia farà la sua parte, insieme alla comunità internazionale, per contrastare l’attività terroristica di destabilizzazione degli Houthi, che abbiamo già condannato pubblicamente, e per tutelare la prosperità del commercio e garantire la libertà di navigazione e il diritto internazionale”.Così il Ministro Crosetto a seguito del video collegamento con il Segretario alla Difesa degli Stati Uniti d’America, Lloyd Austin, di questa mattina e incentrato sulla missione navale in Mar Rosso per la protezione dei traffici mercantili.“È necessario aumentare la presenza nell’area al fine di creare le condizioni per la stabilizzazione, evitare disastri ecologici e prevenire, inoltre, una ripresa della spinta inflazionistica” ha aggiunto il Ministro Crosetto. Ecco perché, nelle prossime ore, l’Italia invierà nel Mar Rosso la Fremm (fregata europea multi-missione) “Virginio Fasan”.
Con la precedente nota, il ministro della Difesa Crosetto, ha fatto sapere che "lui", in base a quanto dichiarato nel testo, di propria iniziativa ha deciso di inviare nel Mar Rosso una nave militare in una possibile zona di guerra a fronteggiare possibili attacchi di Houthi e Iran senza prima informarne il presidente del Consiglio, il capo dello Stato e il Parlamento.
In compenso, ha ricevuto il via libera da Washington, il cui segretario alla Difesa, Lloyd Austin, martedì aveva annunciato l'intenzione di creare una coalizione multinazionale per salvaguardare la navigazione nel Mar Rosso tramite l'operazione denominata "Prosperity Guardian".
Ecco che cosa hanno detto al riguardo alcuni dei Paesi partecipanti e possibilmente partecipanti...
Il ministero della Difesa francese ha affermato di sostenere gli sforzi per garantire la libertà di navigazione nel Mar Rosso e nell'area circostante e di aver già operato nella regione, precisando però che le sue navi rimarranno sotto il comando di Parigi. La Francia ha una base navale negli Emirati Arabi Uniti e 1.500 soldati a Gibuti. La sua fregata Languedoc è già nel Mar Rosso.
Il ministero della Difesa spagnolo ha dichiarato che parteciperà solo a missioni guidate dalla NATO o ad operazioni coordinate dall'UE, aggiungendo che non parteciperà all'operazione sul Mar Rosso, promossa unilateralmente.
La Gran Bretagna ha detto il cacciatorpediniere HMS Diamond si unirà all'operazione Prosperity Guardian. Il ministero della Difesa britannico ha affermato che la coalizione opererà sotto il comando degli Stati Uniti.
I Paesi Bassi hanno detto che invieranno due ufficiali di stato maggiore, così come la Norvegia che invierà 10 ufficiali di marina in Bahrein, dove risiederà il quartier generale della fora militare marittima organizzata da Washington.
Oltre alle altre dimenticanze, il ministro Crosetto vi ha aggiunto quella relativa agli ordini: da chi li prenderà la Virginio Fasan?
C'è anche un'ultima considerazione da fare sulla vicenda. L'occidente si preoccupa dei traffici marittimi commerciali, pensando ai propri approvvigionamenti e, considerandoli in pericolo, interviene militarmente.
Però, al tempo stesso, lascia che uno Stato, in questo caso Israele, possa compiere un genocidio radendo al suolo tutto quello che era stato costruito in 365 Km² di territorio che non le appartiene, in violazione di dei trattati internazionali che regolino i conflitti e il rispetto dei diritti umani.
E questo sarebbe da considerare normale?
Crediti immagine: foto di Piergiuliano Chesi - CC BY 3.0