«Io ce l'ho messa tutta! Oggi tocca a voi: dalle 7 alle 23, bastano 5 minuti del vostro tempo: una croce sul simbolo LEGA e vinciamo!»
Così Matteo Salvini, nella veste di segretario della Lega ma rigorosamente travestito da poliziotto, descrive il voto per le elezioni regionali in Abruzzo. A Matteo Salvini non importa nulla che ad essere eletto presidente della Regione sia Marco Marsilio, che è il candidato non della Lega ma di Fratelli d’Italia, visto che a questo appuntamento il centrodestra (con Forza Italia) si presenta unito in coalizione come alle politiche di un anno fa.
A Matteo Salvini non interessa cosa Marco Marsilio voglia fare o meno in Abruzzo, a lui interessa solo che oggi gli abruzzesi facciano una croce sul simbolo della Lega. Perché in questo modo, al di là dei sondaggi, il risultato in Abruzzo verrà utilizzato dal vicepremier in quota Lega come leva per prendere possesso del timone del Governo o indirizzarne ancora di più la rotta, senza dimenticare neppure che esiste la possibilità di non farne più parte... la questione Tav, con tutti quelli che potranno essere i risvolti, è ormai alle porte.
Di contro, i 5 Stelle che si presentano da soli, supportano invece la propria candidata Sara Marcozzi, con il suo programma per l'Abruzzo e la sua "rivoluzione gentile".
Così facendo i 5 Stelle, dopo i risultati, avranno due strade. Se riusciranno a vincere o ad ottenere un voto comunque in linea con quello che in Abruzzo hanno ottenuto alle politiche, per loro sarà una vittoria che verrà rivenduta anche in chiave nazionale. Invece, nel caso di sconfitta, il risultato sarà classificato come risultato locale. Così fan tutti e non si può pretendere che i 5 Stelle vengano meno a quello che, almeno in Italia, è uno dei classici a cui ci hanno abituato da sempre tutte le forze politiche.
Tra i due alleati (Lega e 5 Stelle) litiganti, vi è anche il cosiddetto terzo incomodo rappresentato dal candidato del centrosinistra, il PD Giovanni Legnini, ex vicepresidente del Csm. Alle scorse politiche per il centrosinistra fu una debacle.
Comunque vada, dalle 23:01 si parlerà non di Abruzzo ma di quale futuro potrà avere o meno il Governo del cambiamento.