È iniziato a Budapest il 52.mo Congresso eucaristico internazionale. Dopo l'odierna preghiera dell'Angelus, papa Francesco, ha ricordato che domenica prossima si recherà nella capitale ungherese per la conclusione dei lavori del congresso, aggiungendo che il suo pellegrinaggio proseguirà poi, per alcuni giorni, in Slovacchia.
Francesco ha poi levato la sua preghiera per la popolazione afgana:
"In questi momenti concitati che vedono gli afgani cercare rifugio, prego per i più vulnerabili tra loro. Prego che molti Paesi accolgano e proteggano quanti cercano una nuova vita. Prego anche per gli sfollati interni, affinché abbiano l’assistenza e la protezione necessarie. Possano i giovani afgani ricevere l’istruzione, bene essenziale per lo sviluppo umano. E possano tutti gli afgani, sia in patria, sia in transito, sia nei Paesi di accoglienza, vivere con dignità, in pace e fraternità coi loro vicini".
In una dichiarazione rilasciata ieri dall'ex vicepresidente afgano Saleh - che si troverebbe in Panshir, ultimo baluardo della resistenza afgana contro i talebani -, in Afghanistan è in corso una crisi umanitaria di enormi proporzioni, a causa di settimane di blocco economico e del blackout di elettricità e telecomunicazioni messi in atto dai talebani. Una crisi che interessa in primo luogo i 250mila sfollati che, soprattutto a Kabul stanno vivendo in rifugi di fortuna, in moschee, all'aperto o in centri sanitari che hanno ormai superato la loro capienza, senza cibo, acqua, medicine e soldi per acquistare tali beni di prima necessità.