In Italia, è ormai diventata abitudine per qualsiasi Governo, demandare a persone nominate ad hoc la gestione delle emergenze, in parte per dare all'opinione pubblica l'idea che un determinato problema possa, in tal modo, essere maggiormente seguito, dall'altra per scaricare sul nominato di turno qualsiasi problema o insuccesso, facendo dimenticare chi l'abbia nominato.

Un ministro delle Infrastrutture che, peraltro, dovrà comunque occuparsi della questione e i numerosi capi dipartimento della Protezione Civile, oltre a Prefetti e vice, uffici tecnici comunali ed altro non saranno sufficienti neppure per gestire la ricostruzione di tre piccoli comuni a cavallo tra Marche e Lazio. Anche per quest'ultimo terremoto è indispensabile la figura di un commissario coordinatore.

Il presidente del Consiglio Renzi ha individuato il commissario adatto alla ricostruzione di Arquata, Accumoli e Amatrice in Vasco Errani, ex presidente della regione Emilia Romagna. Quale sia il motivo ufficiale di questa scelta, basata non su un tecnico laziale o marchigiano bensì su su un politico emiliano, è presto detto.

Vasco Errani si è occupato del dopo terremoto in Emilia e, secondo Renzi, in modo più che egregio. Quindi, visto che al momemto non ha incarichi di sorta, perché non assegnargli l'incarico di commissario  per la gestione del terremoto del 24 agosto?

Vasco Errani ha lasciato la carica di presidente della regione dopo la condanna per aver favorito la coop del fratello in merito ad un appalto della stessa regione. Condanna poi tramutata, in ultima istanza, in assoluzione piena.

Errani, bersaniano di origine ed ancora indicato come appartenente a quell'area, non è inviso a Renzi e ai suoi. Quindi, la lettura che molti fanno di questa nomina è soprattutto politica. Lo dice apertamente il 5 Stelle Luigi Di Maio, Errani è un pontiere tra Renzi e la minoranza dem. La sua nomina serve al PD e al suo segretario per ammorbidire le posizioni della minoranza all'interno del partito: «Mi lascia sgomento un Presidente del Consiglio, che poche ore fa ha guardato negli occhi i sopravvissuti dell'ennesimo terremoto, e adesso pensa di sfruttare la tragedia per ricucire il #Pd affidando l'incarico di Commissario per la ricostruzione a Vasco Errani. Gestisce un'emergenza con le logiche del congresso di partito. Incredibile!»

Matteo Salvini, invece, ne fa una questione tecnica: «Errani, governatore PD dell'Emilia, sarebbe il "commissario" scelto da Renzi per la ricostruzione post terremoto.
Visti i disastri in Emilia, con migliaia di persone ancora fuori casa dopo 4 anni, migliaia di negozi e aziende non rimborsati e falliti, centinaia di edifici pubblici ancora inagibili... mi pare una follia!!!»

Ma all'interno della Lega non tutti la pensano alo stesso modo, considerando il placet del presidente della regione Lombardia Maroni.


L'organo ufficiale del PD, l'Unità, dimenticandosi delle dichiarazioni e delle decisioni passate di Renzi, sottolinea la correttezza anche delle ultime scelte del segretario presidente in nome di una coesione  nazionale a favore  dei terremotati, citando una sua dichiarazione: «Nella mia responsabilità di capo del governo proporrò a tutte le forze politiche di collaborare. In ballo c’è il futuro dei nostri figli, non di qualche ministero. E proporrò a tutti i partiti, anche a quelli di opposizione, di dare una mano perché la politica italiana offra una dimostrazione di strategia e non solo una rissa dopo l’altra. Noi lo faremo.»Il cinismo e l'opportunismo di Renzi ormai sono un dato di fatto. Non sarebbe incredibile che il terremoto divenisse, nelle prossime settimane, una stampella, l'ennesima, a favore dl referendum costituzionale.

Per la decisione finale c'è ancora da aspettare, ma è difficile che possa cambiare. Comunque, è possibile che già oggi, dopo il Consiglio dei Ministri, il nome di Errani, a meno di sorprese dell'ultima ora, venga reso ufficiale.

Oggi, ad Amatrice, i primi funerali per le vittime, mentre il numero dei morti continua a salire e le scosse di assestamento, seppur diminuendo di intensità, sono sempre frequenti.