Persone a terra, sanguinanti, nei video iraniani pubblicati sui social che ci informano che la protesta iniziata tre giorni fa contro il governo, per il ritardo con cui ha riconosciuto che il Boeing ucraino è stato abbattuto per errore, è ancora in corso e che le forze di sicurezza hanno iniziato a far uso delle armi, oltre che dei gas lacrimogeni, per disperdere la protesta.


Una protesta che più che l'abbattimento dell'aereo sta adesso riguardando il regime degli ayatollah nei confronti del quale gli studenti e molti iraniani in genere nutrono da tempo una profonda avversione.


Nonostante quello che mostrano i video, il capo della polizia di Teheran, il gen. Hossein Rahimi, ha assicurato che i suoi ufficiali non hanno sparato munizioni vere contro i manifestanti.