Persone a terra, sanguinanti, nei video iraniani pubblicati sui social che ci informano che la protesta iniziata tre giorni fa contro il governo, per il ritardo con cui ha riconosciuto che il Boeing ucraino è stato abbattuto per errore, è ancora in corso e che le forze di sicurezza hanno iniziato a far uso delle armi, oltre che dei gas lacrimogeni, per disperdere la protesta.
#IranProtests2020 continues for 3rd day by Sharif University Students
— Dowlat Nowrouzi (@DowlatNowrouzi) January 13, 2020
They expressed outrage &anger at Mullahs' Regime & chanted,
“Death to Dictator”
"Cannons, tanks, firecrackers are no longer effective, mullahs must get lost"
“They killed our best & put mullahs in their place.” pic.twitter.com/fvvvk1ZCx7
Una protesta che più che l'abbattimento dell'aereo sta adesso riguardando il regime degli ayatollah nei confronti del quale gli studenti e molti iraniani in genere nutrono da tempo una profonda avversione.
شلیک با گلوله جنگی به معترضان
— shahed alavi (@ShahedAlavi) January 12, 2020
گلوله خوردن زن معترض
تهران امشب/ تقاطع آزادی و استاد معین pic.twitter.com/wdjzIczgnO
Nonostante quello che mostrano i video, il capo della polizia di Teheran, il gen. Hossein Rahimi, ha assicurato che i suoi ufficiali non hanno sparato munizioni vere contro i manifestanti.