«Sappiamo bene quanto vale la parola di Luigi Di Maio: in questi anni abbiamo fatto accordi politici che dopo saltavano nonostante la parola data, come nel caso delle Unioni civili. Perché i 5 Stelle non decidono autonomamente, rispondono alla Casaleggio Associati, con cui hanno persino firmato un contratto».

Questa la lapidaria dichiarazione del presidente del Pd Matteo Orfini, rilasciata venerdì alla trasmissione Otto e mezzo, condotta da Lilli Gruber.

Spiegata, dunque, la contrarietà del "piccolo Molotov" a qualsiasi dialogo con il Movimento 5 Stelle.

Mentre il capo tace sull'argomento, i fedelissimi rappresentanti del Renzi pensiero (sempre che ne disponga) si danno invece un gran daffare per negare qualsiasi possibile dialogo con il Movimento 5 Stelle. Dopo l'esempio di Orfini, ecco quello più articolato di Richetti, l'ennesimo Matteo.

«Mi arrivano rimproveri da più parti per il mio prolungato silenzio. Ma io sono fatto così: quando “sento” che una discussione è sbagliata, piuttosto che sollevare polveroni e polemiche, non vi partecipo. Stiamo dividendo il Pd sul nulla.

Non avrei mai convocato una direzione per decidere se e con chi parlare. Si chiama Parlamento perché è chiamato a “parlamentare”. Confrontarsi e discutere continuamente. Per me la delegazione del Pd quella del M5S la può incontrare anche domattina, anzi la deve incontrare. Così chiudiamo una volta per tutte questo vuoto psicodramma.

I Grillini continuano a dire che la premiership a Di Maio è una condizione non trattabile. Bene. Legittimo. Quindi di cosa stiamo parlando? Qualcuno può avere l’ardire di pensare che i gruppi parlamentari del Pd possano votare la fiducia a Luigi di Maio premier? I grillini continuano a dire che la cancellazione di “Jobs act” e “Buona scuola” sono punti del programma non trattabili. Bene. Legittimo. Quindi di cosa stiamo parlando?

Qualcuno pensa che la forza politica che ha approvato provvedimenti che hanno portato all’Italia i risultati illustrati da Gentiloni, Padoan e Calenda nella conferenza stampa sulla situazione economica italiana, possa essere la stessa che li cancella? E allora evitiamo di fare una direzione dove ci dividiamo sul “parliamo o non parliamo con il M5S” se ciò che ci unisce (che le condizioni poste non sono nemmeno discutibili per un’elementare questione di dignità politica e amore per il Paese) chiude la discussione.

Adesso torno al mio silenzio. Che sono pronto a rompere davanti al primo cronista che, invece di chiedermi un commento alle dichiarazioni della Taverna o Bonafede, avesse voglia di chiedermi cosa ne penso del discorso di Macron al congresso americano. Perché per chi ha voglia di fare politica seriamente, il materiale non manca.»

Come si evince dalle ultime parole di Richetti, i renziani pensano sempre in grande e pensano sempre oltre... ammesso sempre che riescano effettivamente a pensare!

Infatti, il dubbio viene perché quello che non riescono a farci capire è ciò che effettivamente vogliano fare, ammesso che lo sappiano. Nei giorni successivi al risultato elettorale, i renziani hanno detto di voler stare all'opposizione perché a quel ruolo li aveva relegati il voto degli italiani, che non avrebbero fatto l'Aventino, che non sarebbero venuti meno al "loro" ruolo di responsabilità, che non avrebbero detto no agli inviti del capo dello Stato.

Adesso ricapitoliamo il tutto. Il Pd di Renzi che ha politicamente resuscitato Berlusconi, facendo con lui accordi di governo, e che si è alleato pure con Verdini, adesso si rifiuta persino di sedersi ad un tavolo con i 5 Stelle anche solo per capire se possono esserci delle convergenze per un fare assieme un accordo di governo... e se proprio questo deve esser fatto, si sa però che tale incontro sarà comunque negativo.

Politicamente, tutto ciò può anche essere giustificabile, ma razionalmente incomprensibile... già solo ricordandosi del patto siglato da Renzi con Berlusconi, nonostante sapesse chi fosse e che cosa avesse fatto Berlusconi.

Inoltre, visto che i renziani hanno parlato di responsabilità e che non avrebbero potuto non rispondere positivamente ad un appello di Mattarella, per fare un minimo di chiarezza, potrebbero far sapere agli italiani che cosa diavolo ciò possa voler dire nella pratica? Non dovrebbe, infatti, esser così tanto complicato. I gruppi parlamentari sono limitati ed i numeri ben definiti. Ci possono far sapere, i renziani, con chi potrebbero allearsi per fare un governo e quali potrebbero essere gli obbiettivi di tale governo? Visto che "loro" sono responsabili, non dovrebbe essere un compito tanto difficile. Eppure...