Islanda e Francia si incontreranno questa sera allo Stade de France di Saint-Denis davanti a 80000 spettatori che, in gran parte, tiferanno per la squadra di casa. L'arbitro dell'incontro sarà l'olandese Björn Kuipers. La temperatura fresca, intorno ai 17 gradi, servirà a stemperare quella bollente sugli spalti e non solo riferita al tifo transalpino.
Infatti, una nutrita "delegazione" di tifosi islandesi ha sempre accompagnato le partite della propria squadra facendo rimanere tutti allibiti, sia in relazione al numero di presenti in rapporto all'intera popolazione islandese che supera di poco i 300 mila abitanti, sia in relazione al calore del tifo, più adatto ad una squadra del sud del mediterraneo più che ad una dei ghiacciai del polo nord.
L'Islanda potrà fare affidamento su tutti i giocatori che finora gli hanno consentito di compiere un'impresa che ha quasi dell'incredibile. La Francia invece dovrà fare a meno di due titolari per squalifica: Adil Rami in difesa e N'Golo Kanté a centrocampo.
Francia e Islanda, nella loro storia, si sono incontrate 11 volte con 8 vittorie dei francesi che hanno segnato 30 reti e 3 pareggi, con gli islandesi che hanno segnato complessivamente 8 reti. Nelle partite fin qui disputate agli europei, la Francia ha collezionato 3 vittorie ed un pareggio, mentre l'Islanda ha pareggiato due incontri, vincendo gli altri due. Nell'ultimo ha eliminato i ben più quotati inglesi.
Sulla carta, il fattore casalingo, la tradizione e l'esperienza dei giocatori francesi dovrebbe far pensare che non ci sarà partita. Però, almeno se gli islandesi riusciranno a ripetere quello che finora hanno fatto vedere negli altri incontri fin qui disputati, non sarà così.
L'Islanda sopperirà alle proprie lacune tecniche con le tre qualità di cui abbonda: la corsa, la tenacia e la tattica. Infatti, se, come gli inglesi, i francesi faranno l'errore di sottovalutare queste tre caratteristiche degli islandesi rischieranno sicuramente di perdere.
L'Islanda chiude la propria difesa perfino quadruplicando i propri giocatori sul portatore di palla avversario e, grazie ai loro polmoni e alla loro determinazione, riescono a farlo per tutti e 90 i minuti. Per chiunque deve giocarci contro è un problema. Certo, se una squadra potesse schierare allo stesso tempo Messi, Neymar, Suarez e Rakitic in grado di far girare la palla come se fosse la biglia di un flipper anche i raddoppi Islandesi servirebbero a poco. Ma la Francia non è il Barcellona.
In più, oltre alla fase difensiva, gli islandesi riescono a ripartire con dei contropiede spesso micidiali. E non sono mai casuali. Infatti, basti notare che a ricevere i cross per le ripartenze, quasi sempre, ci sono davanti tre giocatori che corrono obliquamente rispetto alla provenienza del cross, in modo da rendere più probabile la ricezione della palla.
Quello che gli islandesi non riescono a fare con la tecnica, riescono a farlo con la tattica. Nel gol che ha siglato il pari con l'Inghilterra il giocatore islandese che ha segnato ha iniziato a correre verso il centro dell'area prima che il suo compagno potesse passargli la palla di testa. Gli islandesi non solo hanno un gioco, anche se elementare, ma sanno come metterlo in pratica e, soprattutto, hanno la mentalità e le gambe per farlo.
La Francia dovrà lottare e non poco per vincere.