Politica

Dialogo sul premierato ovvero la Costituzione rivista dai (post) fascisti

"Sto schermasse ar posto der Presidente de'a Repubblica in 'sta battaja contro er premierato, me pare 'na strateggia studiata e che nun se l'è fatta a coregge' 'n tempo. 'Sta riforma poi nun è che 'ndebolisce 'e Cammere, ma er trasformismo". 

Così la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nel corso del convegno che si è tenuto alla Camera sul premierato, dal titolo "La Costituzione è di tutti". Poi la Meloni ha aggiunto: "La stabbilità è la condizzione fondamentale pe' costrui' quarsiasi strateggia, pure pe' da' più credibbilità a 'sta nazzione su er piano internazzionale. Io nun tengo 'sti probblemi, er governo mio è stabbile"."Mo' sento li lider che dicheno de ferma' 'sta riforma co' li corpi loro. Nun so se prennela come 'na minaccia o come 'na mancanza de argomenti de sostanza. Quanno se scatena 'sto tipo de discussione le strade so' due: o te arendi o vai avanti. Davanti a la tattica politica che cerca de blocca' tutto, l'idea de chiede agl'itagliani che pensano de 'sta riforma fatta apposta pe' loro, se deve da considera'"."'A decisione de nun cambia' li tratti distintivi der Presidente de la Repubblica è stata 'na scerta precisa. Mo' se parla der Capo de'o Stato come se, a prescinne' da come vanno 'e elezioni, fosse lui a sceje er premier, ma nun è così".

La messinscena organizzata da Giorgia Meloni, detta Giorgia, con tanto di nani e ballerine, è la "pensata" per introdurre al Senato il disegno di legge costituzionale che istituisce il cosiddetto premierato... una delle tante porcate di questo governo (post) fascista che vuol trasformare l'Italia nell'Ungheria di Orban, che in pratica è l'Italia che volevano costruire Michelini e Almirante. Niente di nuovo.                                                          

La "porcata" di riforma per istituire il premierato vuole modificare gli articoli 59, 88, 92 e 94 della Costituzione, introdurre l’elezione diretta del presidente del Consiglio con l’obiettivo programmatico di rafforzare la stabilità del Governo e abolire il potere di nomina dei senatori a vita da parte del presidente della Repubblica. 

Tremila gli emendamenti presentati dalle opposizioni per bloccarne l'iter: circa 1.300 del Pd, oltre 1.400 di AVS, 183 del Movimento 5 stelle, 12 di Italia Viva e una trentina da Azione. Non ci sono proposte di maggioranza ma una depositata dal Governo. Si tratta di una modifica dell’articolo 4 del ddl, che in pratica riscrive il testo approvato durante l’esame in Commissione. Dal Governo, in ogni caso, hanno fatto sapere che i contenuti dell’emendamento non cambiano la sostanza della riforma: si tratta di mere limature sulla procedura da seguire per l’esercizio del potere di scioglimento delle Camere.

Elly Schlein, segretaria dem, ha annunciato una manifestazione a Roma per il 2 giugno "per la Costituzione e per l’Europa federale", sottolinenado che 

"la democrazia non si risolve nell’acclamazione di un capo ogni 5 anni. Dietro quel decidete voi c’è un colossale decido io".

Autore Gino Tarocci
Categoria Politica
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