La pubblica amministrazione può essere sostituita dall'intelligenza artificiale senza grossi problemi

Massimiliano Nicolini è una certezza ormai consolidata nella valutazione dell'impatto che la tecnologia, soprattutto quella che ultimamente sta prendendo il sopravvento, sta avendo ed avrà sulle nostre vite future. A lui abbiamo chiesto di dirci come vede il mondo della pubblica amministrazione in questo momento storico particolare dominato dall'iA.

In un paese come il nostro siamo tutti consapevoli che esiste strato che determina le vite di oltre 50 milioni di connazionali, sto parlando del personale addetto della pubblica amministrazione, in particolar modo non tanto di quel personale che si considera personale attivo come per esempio medici, infermieri, forze dell'ordine, e tutte quelle realtà e operano al reale servizio della collettività, ma quel sistema che in alcuni casi consideriamo oltremodo parassitario e che spesso e volentieri non dai il risultato atteso al cittadino e che diventa un ostacolo e una barriera insormontabile per l'esercizio della libertà di ogni singolo individuo di questo paese.

Da circa un anno sta maturando un’esperienza relativa ad un dialogo molto stretto e molto vicino al mondo della pubblica amministrazione con i suoi problemi e con le sue mille modalità di rendere difficile se non quasi impossibile la vita quasi tutti i cittadini del paese.

Tornando all'argomento della discussione nella realtà la pubblica amministrazione può tranquillamente essere completamente soppiantata dalla scelta dell'algoritmica, questo perché le attività che svolgono il 90% dei dipendenti che compongono la macchina burocratica del paese sono delle attività che prevedono semplicemente l'analisi, la compilazione, le documentazioni che devono rispettare delle regole prestabilite ovvero le leggi.

Spesso e volentieri però le stesse leggi che vengono emesse per essere fatte rispettare dalla macchina burocratica è proprio dagli stessi operatori che vengono eluse per favorire questo o quell'amico, per ridurre il proprio carico di lavoro, per cercare in qualche maniera di portare a casa il diritto ad uno stipendio non propriamente e non sempre guadagnato.

L'intelligenza artificiale può in un attimo sostituire completamente la funzionalità di un operatore dell'amministrazione pubblica nella emissione di un documento, nell'analisi di una pratica per la concessione di un contributo, nell'analisi di qualsiasi pratica di natura tecnica per quanto riguarda modifiche o permetssi di costruzione, nella prenotazione di esami ospedalieri, nella richiesta di un certificato per la pensione o di malattia, per insomma tutte quelle attività che oggi ci obbligano a passare ore infinite davanti ad uno sportello trasferendo un'area di sacralità sull'operatore che in quel momento detiene il potere di decidere come quando e se produrci ciò di cui abbiamo bisogno per andare avanti.

Sicuro la valutazione della eliminazione della macchina burocratica dal punto di vista degli operatori porta ad alcune problematiche non indifferenti, la prima di sicuro è una mole enorme di persone si troverebbero dalla mattina per la sera senza un lavoro e che, non avendo una professionalità spendibile sul mercato privato, sarebbero di fatto continuamente a carico degli altri concittadini in questa forma addirittura considerati quasi vacanzieri, la seconda invece sicuramente è dal punto di vista politico perché ovviamente una massa enorme di persone di questa natura è di fatto la macchina politica di quasi tutti i partiti che ad oggi si sono alternati sulla scena politica del nostro paese, quindi senza un poltronificio può, come magistralmente Checco Zalone ci ha raccontato in “quo vado” ovvero senza al posto fisso, sarebbero a carico degli stessi partiti che invece preferiscono gestire i propri denari in altro modo.

Ma queste considerazioni sono considerazioni meramente di natura soggettiva mentre rimettendoci la giacca del tecnico quello che possiamo dire è che assolutamente esiste la possibilità, e non è complessa, di poter mettere tutta la pubblica amministrazione realmente nelle mani e al servizio dei cittadini dotandoli di strumenti informatici che permettono loro di poter dialogare con l'intelligenza artificiale e chiedere ad essa di eseguire tutti i processi che portano per esempio all'emissione di un documento d'identità.

Sicuramente ora ti verrà in mente il ragionamento relativo alla verifica di chi richiede, alla verifica del documento, ma che sono tutte questioni che a monte si annullano se si va al modo di utilizzare dei protocolli di natura biometrica che rendono di fatto certa, inequivocabilmente certa, l'identificazione del soggetto che richiede una determinata pratica all'ente pubblico.

A questo punto per richiedere una carta d'identità mi basterà aprire il telefono parlare con un intelligenza artificiale chiedergli che ho una carta d'identità scaduta, chiedere a lui di riemettermela, anche se probabilmente l'intelligenza artificiale la carta d'identità ve l'avrà già preparata già spedita ancora prima che voi facciate la richiesta.

Io credo e parto dal presupposto che tutte quelle pratiche e procedure che non richiedono la variante della valutazione umana ti possa tranquillamente comodamente automatizzare il processo.

È ovvio che un ragionamento di questa natura è probabile che 800.000 persone rimangano senza lavoro, proseguendo nell'esempio sopra tutti i dipendenti dell'anagrafe del paese e dei singoli comuni non servirebbero più.

Quando l'intelligenza artificiale non dà la risposta al bisogno richiesto dal cittadino?

In questo caso , che si potrà verificare una volta ogni x milioni di procedure, l'intelligenza artificiale prepara la documentazione per l'essere umano che quindi si troverà ad analizzare a trattare solamente pochi casi all’anno dando un servizio più rapido e più efficace al cittadino che si trova in quella determinata condizione.

Fra l'altro fornendo le giuste informazioni all'algoritmo affinché al verificarsi di una nuova situazione analoga sia la stessa intelligenza artificiale a risolvere il problema prendendo spunto dalla gestione e l'essere umano ha fatto nella variante non prevista.

Credo che i tempi per la realizzazione di una infrastruttura di intelligenza artificiale che sia in grado di sostituire tutte queste attività produttive con l'algoritmica richiedano tra i 4 e i 6 anni di lavoro, ma non tanto per la realizzazione delle righe di codice necessarie al funzionamento della pubblica amministrazione realmente digitale, più che altro per analizzare, comprendere, e trasferire tutto ciò che oggi nella realtà è gestito dal punto di vista umano.

Proviamo a immaginare anche quale risparmio in termini di costo il nostro paese può fare abbattendo una struttura così pesante così faraginosa e con l'avvento della tecnologia sostanzialmente così inutile, come potrebbe utilizzare quelle risorse di cui avrete bisogno per le attività reali e interessanti per il paese magari affidando all'intelligenza artificiale anche la raccolta di quelle che possono essere delle necessità reali dove trasferire le risorse e non tanto secondo correnti di partito amicizie o debiti di riconoscenza.

In questi giorni abbiamo preso ad esempio il sito di un comune di media dimensione italiano e abbiamo cominciato a vedere i servizi che erogano e non ne ho trovato uno che non possa essere gestito in maniera automatizzata dall'intelligenza artificiale, questo mi ha dato l'intuizione di ragionare su di una integrazione reale dei protocolli di identificazione biometrica e di trasporto delle informazioni unita alla gestione automatizzata dei processi burocratici della pubblica amministrazione, ovvero quello di rendere molto più veloce e molto più rapido tutto ciò che oggi noi, come ho detto sopra, ci troviamo a dover affrontare quando ci presentiamo allo sportello di un comune.

Già oggi attraverso dei sistemi abbastanza rozzi dal punto di vista dell'informatizzazione diversi servizi risultano accessibili e fruibili attraverso delle piattaforme informatizzate, e ne possiamo apprezzare in maniera molto entusiasmante il risparmio di tempo che ne consegue proviamo a immaginare quando tutta la macchina completa dell'apparato statale sarà sostituita da dei sistemi automatizzati, la nostra vita, soprattutto in un paese pieno di norme di leggi come L'Italia, sarà decisamente molto migliore rispetto a quella di oggi.

Qualcuno ha detto che ci sono dei comparti che sarebbe bene non far mai avvicinare all'intelligenza artificiale, come per esempio quello dell'amministrazione della giustizia, Io credo che la giusta scrittura di un algoritmo che prenda come base di partenza le norme scritte e vada ad analizzare sulle altrettanto prove scritte e documentali, che dovrebbero in un paese come il nostro essere alla base di ogni difesa e valutate in quanto tali, possa questo sistema di algoritmi andare ad incasellare il comportamento di un individuo ed ha valutarne l'eventuale sanzione da comminare.

Già nei mesi scorsi si è parlato di questa tipologia di applicazione e c'è stata una levata di scudi da tutte le parti, il problema è che oggi noi siamo abituati ad una amministrazione della giustizia che non si limita al rispetto delle leggi, ma crea delle interpretazioni che sono di volta in volta differenti e che quindi non permettono ad un sistema di far realmente funzionare una determinata normativa.

Credo e sono certo che l’iA sarà la nostra unica interfaccia nel mondo della gestione della burocrazia dello stato entro e non oltre dieci anni da oggi.