Google rilascia il chatbot Bard: un'analisi del nuovo modello di linguaggio generativo basato sull'IA
Google ha rilasciato il chatbot Bard e, come ChatGPT di OpenAI, è anch'esso un modello di linguaggio generativo basato sull'intelligenza artificiale in grado di produrre testi umanoidi in risposta a un input testuale.
La versione attuale si basa sul Pathways Language Model 2 (PaLM 2). Rilasciato alla fine del 2022, PaLM 2 è un modello linguistico di 540 miliardi di parametri, "addestrato" su un enorme set di dati di testo e codice. Le sue capacità? Può generare testo, tradurre lingue, scrivere diversi tipi di contenuti creativi (poesie, codice, script, brani musicali, e-mail, lettere...) e rispondere alle domande in modo informativo. L'interfaccia, a seconda del contesto, può proporre almeno tre tipi di output, dando all'utente di valutare quale sia il migliore.
Anche Bard, come OpenAI con il modello GPT-4, promette già notevoli migliorie per il futuro. Il modello PaLM 3, infatti, si basa su 1,3 trilioni di parametri, ma a differenza di GPT-4 non è ancora stato rilasciato ad alcuni utenti per effettuarne i primi test.
Con Bard si può dialogare tramite un'interfaccia che è molto simile a quella di ChatGPT e come il chatbot di OpenAI un'API dà la possibilità di interagire con applicazioni proprietarie. Questo però richiede un account Google Cloud Platform e, pertanto, un costo da pagare in base al numero di richieste. Per altri servizi, come ad esempio Google Map, il costo di Cloud Platform può essere piuttosto salato. C'è comunque la possibilità di utilizzare API Bard gratuitamente, ma in quel caso si potranno effettuare non più di 100 richieste al giorno, con risposte che saranno limitate ad un massimo di 10.000 caratteri.
Una differenza con ChatGPT è che le capacità di risposta di Bard non sono limitate in termini tempo, almeno in teoria. Il chatbot di OpenAI ha una "memoria" che si ferma a più di un anno e mezzo fa, mentre Bard dà risposte - da sottolineare sempre in teoria - che coprono anche le ultime 24 ore.
Va però aggiunto che la versione di Bing con il supporto dell'IA è in grado, anche in questo caso in teoria, di dare risposte comprendendo avvenimenti accaduti nelle ultime 24 ore. E Bard su Google Search? Bisogna prenotarsi e attendere.
E a proposito di attesa... Bard in Italia non è ancora disponibile. Per provarlo è necessaria una VPN che simuli l'accesso del computer, ad esempio, dagli Stati Uniti. Poi, è sufficiente avere un account Google anche creato in Italia.
Quando potrà essere utilizzato nel nostro Paese? Non ci sono previsioni. Bard, a detta di Google, è attualmente disponibile in 3 lingue in oltre 180, tra Paesi e territori. Oltre che in inglese, può dialogare in giapponese e in coreano.