Sul proprio account Twitter, l'equipaggio della nave Alan Kurdi, gestita dalla Ong Sea-Eye, ha comunicato nella mattina di mercoledì di aver salvato 40 persone che si trovavano su un gommone al largo della Libia.

Tra loro ci sono due donne, di cui una incinta, un neonato e due bambini piccoli. I migranti che adesso si trovano a bordo della Alan Kurdi hanno detto di provenire dalla città libica di Tagiura, a est di Tripoli, da dove sono salpati la notte scorsa.

Secondo quanto appreso dagli operatori di Sea-Eye, i migranti provengono da Nigeria, Costa d'Avorio, Ghana, Mali, Congo e Camerun.

Il portavoce di Sea Eye, Gorden Isler, ha fatto sapere che verrà chiesto alle autorità competenti l'assegnazione del più vicino porto sicuro che, rispetto all'attuale posizione della Alan Kurdi, è Lampedusa. 

Aggiornamento. Immancabile, nonostante la Alan Kurdi continui a navigare di fronte alla coste della Libia è arrivata la nota "social" con tanto di foto del ministro dell'Interno Salvini che ha dichiarato: "Firmato il divieto di ingresso in acque italiane per la nave Alan Kurdi. Se la Ong ha davvero a cuore la salute degli immigrati [ndr: visto che non sono arrivati in alcun luogo dovrebbe chiamarli migranti, ma scrive immigrati perché così pensa possa essere offensivo, e compiacere i razzisti a cui si rivolge] può fare rotta verso la Tunisia: se invece pensa di venire in Italia come se niente fosse ha sbagliato ministro".