Joanne Liu, presidente di Medici Senza Frontiere, questo martedì ha invitato l'Europa ad agire per evitare le morti in Libia e nel Mediterraneo.
Le persone annegate nel naufragio del 25 luglio di fronte alle coste libiche si stima che siano state circa 150: fuggivano da un Paese dove è in atto una guerra civile. Finora, nel 2019, sono state così 576 le persone annegate nel Mediterraneo centrale, o perlomeno quelle di cui abbiamo conoscenza.
Ad oggi, come ricorda Joanne Liu, l'unica "scelta" rimasta per le persone che cercano di fuggire dalla Libia è quella tra il rimanere bloccati in un centro di detenzione (che il più delle volte significa rischiare di morire) o rischiare di morire in mare.
Per i leader europei, in base a quanto l'Europa oggi sta facendo, le persone che stanno annegando appaiono un prezzo accettabile da pagare per arginare il flusso dei migranti nel Mediterraneo centrale.
Che cosa dovrebbe fare invece l'Europa?
Secondo Joanne Liu, riprendere le operazioni di ricerca e soccorso, indicare un meccanismo di sbarco trasparente e chiaro in porti sicuri, evacuare dalla Libia le migliaia di rifugiati e migranti intrappolati nei centri di detenzione.
Infatti, quello che in mare - e non solo - stanno facendo le Ong è molto poco rispetto a quanto sarebbe invece necessario.
Le parole di Joanne Liu sono quanto mai corrette, ma appaiono quanto mai velleitarie se guardiamo a quello che è accaduto ieri in Italia con dei senatori che festeggiavano in Aula per aver approvato una legge che criminalizza e punisce chi effettua salvataggi in mare... ma solo di migranti!
In base a quella legge se una nave con dei migranti recuperati in mare dovesse entrare in acque italiane senza averne ricevuto il permesso, il suo comandante verrebbe sanzionato con un'ammenda da 150mila fino ad 1 milione di euro.
Nello stesso tempo, l'Europa spende - pressoché inutilmente - un centinaio di milioni di euro per far volare dei droni sul Mediterraneo per avvistare possibili imbarcazioni di migranti in mare che nessuno, a meno della Guardia costiera libica, sarà chiamato a soccorrere.
Anche se associare il termine soccorso ai libici è oggettivamente improprio, praticamente un ossimoro. Oltretutto, coinvolgere la Libia in operazioni di soccorso per far riportare in un Paese in guerra delle persone che da lì fuggono può non violare le norme del diritto internazionale relative alla salvaguardia dei diritti umani?