Infrastrutture, sanità, qualità della vita sono alcune tra le necessità che devono essere colmate nel territorio del GAL Madonie nei prossimi vent’anni.
Queste le priorità e le speranze che sono venute fuori dal seminario che si è tenuto ieri pomeriggio nell’ambito dell’iniziativa “Long Term Vision for Rural Areas” promossa dalla Comunità Europea con lo scopo di avere una visione a lungo termine per le aree rurali.
Il seminario ha fatto registrare un’ottima partecipazione e interessanti risultati che, come ha affermato la dott.ssa Gabriella Ricciardi – ricercatore Crea-Pb – Rete Leader – RRN, oltre ad essere inseriti nel documento nazionale della Rete leader, saranno inviati alla Commissione Europea per l’elaborazione di un report articolato per ambiti tematici quali: i cambiamenti climatici e il degrado ambientale, l’evoluzione digitale e tecnologica, i cambiamenti demografici, la globalizzazione e i mercati locali.
L’incontro, tenutosi in videoconferenza, ha fatto registrare più di ottanta partecipanti tra sindaci, amministratori, tecnici, imprenditori e cittadini che si sono confrontati per più di due ore sul futuro del territorio del GAL Madonie in funzione dei dati estratti dai 150 questionari che sono stati compilati - come richiesto dalla Comunità Europea - dai cittadini, dal partenariato, dalle organizzazioni e dai portatori di interesse operanti sul territorio.
Una “Visione rurale a lungo termine” dalla quale sono emerse tante criticità ma anche un enorme potenziale legato alle caratteristiche di un territorio, qual è quello del GAL Madonie, che oggi più che mai può avere delle importanti opportunità. Non a caso, come ha confermato il dott. Dario Cartabellotta - dirigente generale del dipartimento agricoltura della regione siciliana - oggi l’Europa, come la Regione Sicilia, guarda in modo strategico alle aree rurali e all’agricoltura nell’ambito delle politiche di coesione messe in atto.
L’analisi dei dati del questionario commentati in diretta dalla dott.ssa Gabriella Ricciardi, ha messo a nudo le speranze che sono le richieste di sempre di un territorio che ha voglia di sviluppo ma paga lo scotto di un ritardo indescrivibile, riguardo alla mancanza di infrastrutture e di servizi. Allo stesso tempo, la visione di un futuro possibile non manca e passa dalla creazione di una possibile industria agroalimentare, da reti di imprese, dalla sanità, dal turismo, dalla cultura e da altri elementi che non possono prescindere dal potenziamento infrastrutturale della viabilità. Questa è la visione a lungo termine di questa area rurale, al centro della Sicilia, che fa capo al GAL Madonie, con 156 mila abitanti, che deve farsi trovare pronta al cambiamento che è già in atto, non per strategie o volere della politica, ma dovuto ad eventi imprevedibili quali la pandemia. Le città stanno diventando strette e quindi saranno proprio le aree rurali ad essere il nuovo punto di riferimento di chi vuole vivere una vita a misura d’uomo ma anche di coloro che vogliono lavorare e investire. Servono quindi investimenti nel digitale ma anche il cambiamento della pubblica amministrazione che deve essere al passo con i tempi.
Soddisfatto il presidente del GAL Madonie Santo Inguaggiato per l’ottima riuscita del seminario e per l’opportunità di potere portare a livello europeo le istanze di questo territorio e soprattutto perché il GAL Madonie, ancora una volta, si conferma uno strumento al servizio dei cittadini che vogliono programmare il proprio futuro in questo territorio.