"Cari fratelli e sorelle, è doloroso vedere che questa parabola [quella di Lazzaro e del ricco epulone nel Vangelo di Luca, ndr] è ancora storia dei nostri giorni: le ingiustizie, le disparità, le risorse della terra distribuite in modo iniquo, i soprusi dei potenti nei confronti dei deboli, l’indifferenza verso il grido dei poveri, l’abisso che ogni giorno scaviamo generando emarginazione, non possono – tutte queste cose – lasciarci indifferenti. E allora oggi, insieme, riconosciamo che l’Eucaristia è profezia di un mondo nuovo, è la presenza di Gesù che ci chiede di impegnarci perché accada un’effettiva conversione: conversione dall’indifferenza alla compassione, conversione dallo spreco alla condivisione, conversione dall’egoismo all’amore, conversione dall’individualismo alla fraternità".
Parole in continuità quelle di Francesco, pronunciate oggi a Matera nell'omelia della Messa celebrata a conclusione del 27° congresso eucaristico nazionale, con quelle di ieri nel suo intervento ad Assi all'edizione 2022 di "Economy of Francesco".
Al termine dell'Angelus, il Papa, oltre a ringraziare i presenti per la partecipazione, ha parlato delle crisi in Myanmar, Ucraina e Camerun, per poi concludere ricordando che
"oggi, in questa domenica, la Chiesa celebra la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato, sul tema “Costruire il futuro con i migranti e i rifugiati”. Rinnoviamo l’impegno per edificare il futuro secondo il disegno di Dio: un futuro in cui ogni persona trovi il suo posto e sia rispettata; in cui i migranti, i rifugiati, gli sfollati e le vittime della tratta possano vivere in pace e con dignità. Perché il Regno di Dio si realizza con loro, senza esclusi. È anche grazie a questi fratelli e sorelle che le comunità possono crescere a livello sociale, economico, culturale e spirituale; e la condivisione di diverse tradizioni arricchisce il Popolo di Dio. Impegniamoci tutti a costruire un futuro più inclusivo e fraterno! I migranti vanno accolti, accompagnati, promossi e integrati".