Quando si parla di questo argomento, occorre fare molta attenzione a non diffondere falsi miti tumore al seno, ovvero informazioni che possono dar vita a credenze infondate, come ad esempio la relazione tra lo sviluppo del tumore al seno e l'abitudine di indossare il reggiseno. Si tratta della tipologia di cancro con il tasso d'incidenza maggiore tra la popolazione femminile, e spesso il suo sviluppo viene associato a fattori come:


l'età;
la familiarità alla malattia;
le mutazioni dei geni BRCA1 e BRCA2
[1].

La credenza che indossare il reggiseno aumentasse il rischio di cancro al seno è stata diffusa da due antropologi, Sydney Ross Singer e Soma Grismaijer, che nel 1995 autopubblicarono un libro su questa teoria [2]. I due autori hanno affermato che il reggiseno, stringendo, non consente alla linfa di circolare nei tessuti del seno e limitrofi, con conseguente impedimento dell'eliminazione delle scorie. Come esempio gli antropologi hanno menzionato statistiche d'incidenza del tumore al seno che mostrano un rischio maggiore nei Paesi dove le donne indossano il reggiseno, minore nei Paesi in cui non viene indossato. Sydney Ross Singer e Soma Grismaijer, però, non presentano nessuna prova scientifica a sostegno della propria teoria, e il fatto di non essere medici, ma antropologi, contribuisce a screditarli ulteriormente [2]. L'ipotesi che il reggiseno possa impedire l'eliminazione delle scorie dal seno tramite la circolazione linfatica è smentita dalla fisiologia stessa della mammella, poiché il drenaggio dipende dai linfonodi ascellari, una zona in cui il reggiseno non arriva [2].

La diffusione della teoria, avvenuta principalmente tramite web, ha provocato allarme e paura in molte donne. Per fortuna la scienza ha fatto chiarezza, attraverso uno studio condotto su 1000 donne affette da carcinoma mammario e 500 donne sane. I risultati non hanno evidenziato relazioni di alcun tipo tra tempo trascorso indossando un reggiseno e l'aumentato rischio di sviluppo di un tumore mammario [3]. Anche l'American Cancer Society ha voluto dire la sua, affermando che oltre a non esserci relazioni sull'aumentato tasso d'incidenza del tumore al seno nelle donne che indossano il reggiseno, non esistono prove scientifiche a sostegno della teoria dei due antropologi [3].

Bisogno prestare attenzione a ciò che si legge su internet, poiché non mancano le informazioni errate sui tumori. Tuttavia, è possibile avere informazioni veritiere e scientificamente provate anche dal web, ma con cautela. Medici ed esperti del settore devono essere i principali punti di riferimento per le donne che sono interessate a intraprendere un percorso di screening o che vogliono avere informazioni certe.

Eseguire in modo autonomo l'autopalpazione di entrambi i seni è sicuramente un primo passo nella prevenzione del carcinoma al seno. Seguono controlli con medici esperti in senologia e anche esami specifici come radiografia alla mammella e mammografia. Oltre a questi esami di routine, le donne interessate possono eseguire esami di tipo genetico che studiano il DNA della paziente, alla ricerca di eventuali alterazioni ai geni BRCA1 e BRCA2, associati a un aumentato rischio di neoplasie al seno e all’ovaio. Il test genetico Sorgente BRCA è ideale per tutte le donne con familiarità di carcinoma mammario oppure ovarico, ma è caldamente suggerito anche a tutte le donne che vogliono approfondire le proprie condizioni genetiche.

A cura di: Ufficio Stampa Sorgente Genetica

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Fonti:

I numeri del cancro in Italia 2019, rapporto Aiom-Airtum
Airc
Tumore, ma è vero che?