Un nuovo studio pubblicato su Nature conferma quanto già si sospettava da tempo: l'inquinamento atmosferico non è solo un fastidio per le vie respiratorie, ma un vero e proprio motore genetico di malattie mortali. In particolare, lo smog è ora scientificamente collegato allo sviluppo del tumore del polmone in persone che non hanno mai toccato una sigaretta.
Il Peso dei Numeri
Ogni anno vengono diagnosticati 2,5 milioni di nuovi casi di tumore del polmone nel mondo. Tradizionalmente legato al fumo di sigaretta, oggi si stima che il 10-25% di questi casi riguardi persone che non hanno mai fumato. In questi pazienti, il tipo di cancro più frequente è l’adenocarcinoma, una forma aggressiva che spesso passa inosservata fino a stadi avanzati.
Secondo l'Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC), nel solo 2020 il tumore del polmone ha causato 1,8 milioni di morti nel mondo. Più della metà di queste si è verificata in Cina, dove l'inquinamento atmosferico raggiunge livelli estremi. In Italia, i dati AIRTUM parlano chiaro: 1 uomo su 10 e 1 donna su 35 sviluppano questo tumore nel corso della vita, con tassi di mortalità non molto più bassi.
Lo Studio che Collega Smog e Mutazioni Genetiche
Il nuovo studio, guidato da Ludmil Alexandrov dell'Università della California, ha analizzato il DNA di 871 pazienti non fumatori affetti da tumore del polmone in vari continenti. La ricerca fa parte del progetto Sherlock-Lung, che punta a scoprire le vere cause del tumore nei non fumatori.
I risultati sono netti: i pazienti esposti a livelli più alti di inquinamento atmosferico – in particolare al particolato fine PM2.5 – mostrano un numero significativamente maggiore di mutazioni genetiche legate al cancro. Alcune di queste alterazioni riguardano il gene TP53, già tristemente famoso per il suo ruolo nei tumori causati dal fumo. Altre mutazioni, pur non essendo direttamente cancerogene, contribuiscono a creare un ambiente favorevole allo sviluppo del cancro, accelerando l’invecchiamento cellulare o accorciando i telomeri – le “caps di protezione” del DNA.
Non Solo Smog: Altri Fattori di Rischio
Lo studio ha anche evidenziato che, rispetto all’inquinamento, l’effetto delle sigarette passivamente inalate (fumo di seconda mano) sulle mutazioni è marginale, pur restando un rischio noto. Più rilevante invece è emerso il legame con l’uso di alcune erbe medicinali cinesi contenenti acido aristolochico, una sostanza altamente cancerogena.
Il Nemico Invisibile Respira con Noi
Questo studio cambia la prospettiva sulla prevenzione del cancro al polmone. Non basta smettere di fumare o non iniziare affatto: l’aria che respiriamo ogni giorno può incidere in modo diretto sul nostro DNA. Il tumore del polmone nei non fumatori non è più un mistero, ma un effetto collaterale dell’inquinamento urbano che continua a essere sottovalutato.
Ridurre lo smog non è solo una questione ambientale, ma una necessità urgente di salute pubblica. Il nemico non ha un volto, ma entra nei polmoni ogni volta che respiriamo.