"Oggi il TRGA di Trento ha respinto la richiesta di sospensione presentata dalle associazioni animaliste nei confronti del decreto con il quale ho disposto l'abbattimento di due lupi del branco che ha creato ingenti danni nella zona di Malga Boldera sul monte Baldo.C'è soddisfazione perché nel valutare il ricorso contro il decreto, oltre a confermare la non minaccia alla conservazione della specie, il Tribunale Regionale di Giustizia Amministrativa ha riconosciuto l'importanza della tutela del patrimonio zootecnico ed ambientale, e più in generale dell'economia della nostra montagna, temi questi che abbiamo sempre posto al centro della nostra azione di governo".
Così, Maurizio "sparatutto" Fugatti, in qualità di presidente della provincia di Trento ha commentato tutta la sua soddisfazione per la decisione del via libera all'uccisione di due esemplari di una specie protetta. Dopo aver mancato il colpo con gli orsi, adesso si dedica ai lupi. D'altronde la scadenza elettorale incombe e lui qualcosa deve portare agli elettori per farsi rieleggere.
Però, LAV, LNDC Animal Protection e WWF, depositeranno un nuovo ricorso al Tribunale Amministrativo di Trento per annullare il decreto di abbattimento.
Il recente rigetto della richiesta di sospensione urgente ante causam, avanzata dalle Associazioni al Presidente del TRGA Trento, apre le porte, come ribadito nello stesso provvedimento, al deposito del nuovo atto con ancora maggiore forza, essendovi infatti tutti i presupposti per proporre il ricorso per l'annullamento, previa sospensione dell'efficacia, del decreto provinciale n. 41 del 24 luglio scorso.
Ma, poiché l'estremista di destra ha trovato nello sterminare gli animali uno dei suoi punti di forza per promuovere la sua riconferma alla guida della provincia di Trento, ecco che venerdì, il Consiglio della Pat ha approvato con 22 voti a favore e 10 contro, il Disegno di Legge di assestamento di Bilancio, in cui è stato inserita la cosiddetta "Direttiva Habitat" in cui Fugatti ha aggiunto due emendamenti:
il primo, per facilitare l'abbattimento della fauna selvatica, poiché previsto anche solo al verificarsi di condizioni quali la semplice segnalazione di un animale nei pressi di centri residenziali. Emendamento gravissimo, che tramuta anche un semplice avvistamento in un rischio di uccisione.
Il secondo, che conferisce maggiori poteri alla Giunta provinciale, consentendo la possibilità di agire con misure anti-orso nell'ambito di norme per la tutela e la promozione dell'apicoltura.
Senza averne titolo, in nome della sanità e della sicurezza pubblica o per altri motivi imperativi di rilevante interesse pubblico, la Provincia ha quindi escogitato un meccanismo automatico per lo sterminio sistematico di questi animali.
Oltre a rifiutare qualsiasi confronto con l'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, ente scientifico nazionale preposto a rilasciare pareri su base scientifica, la nuova legge provinciale esclude a priori ogni altra opzione non cruenta percorribile, in favore in ogni caso dell'uccisione in presenza di incidenti causati da orsi e lupi.