In un articolo pubblicato ieri, il New York Times dà particolarmente rilievo alla notizia che Donald Trump non avrebbe veramente intenzione di fare il presidente degli Stati Uniti e, qualora vincesse le elezioni presidenziali del prossimo novembre, potrebbe anche dimettersi subito dopo.

In realtà definirla notizia è forse eccessivo. Ecco come sono andate le cose, secondo l'articolista del prestigioso quotidiano di New York.

A Trump sarebbe stata prospettata, durante un'intervista, l'eventualità, di cui si rumoreggia negli ambienti politici americani, di una sua vittoria su Hillary Clinton, della sua nomina a presidente e delle sue immediate dimissioni. Il miliardario di Manhattan si è limitato a sfoderare un sorriso enigmatico e ha risposto: "Le farò sapere come mi sentirò, dopo che sarà successo."

Una risposta abbastanza banale e del tutto neutra, che non sembrerebbe fornire nessuna indicazione concreta sulle reali intenzioni del personaggio. Eppure, è diventata una notizia ripresa da tutti i media americani, giornali, televisioni, blog, ecc.

In un sussulto di onestà professionale, per un attimo, ma solo per un attimo, l'estensore dell'articolo si è fatto venire il dubbio che Trump abbia risposto in modo sibillino, solo per fare notizia e ritagliarsi altro spazio sui giornali. Se queste erano le intenzioni, dobbiamo dire che c'è ampiamente riuscito.

Da osservatori esterni, non chiamati ad esprimersi nella prossima sfida elettorale, verrebbe da dire che si sia trattato di una campagna per far perdere voti al miliardario di New York, mandando ai suoi potenziali elettori il messaggio che, scegliendo Trump, non farebbero altro che sprecare il loro voto. Un modo come un altro per spianare ancor più la strada a Hillary Clinton?