Quello odierno è stato un lunedì "bianconero".

La notizia di apertura l'ha riportata il Giornale che ha pubblicato l'intenzione di Exor, la cassaforte della famiglia Agnelli/Elkan di vole vendere la Juventus, dopo i problemi giudiziari e, soprattutto, finanziari da cui ancora è lontana dal potersi liberare. È stato anche ipotizzato un prezzo: 1,5 miliardi.

Ma l'articolo a firma di Tony Damascelli e Osvaldo De Paolini, a stretto giro, è stato smentito da un portavoce di Exor con una dichiarazione ufficiale all'Ansa:

"Le ipotesi ventilate da un quotidiano sulla cessione della Juventus sono destituite di ogni fondamento".

Naturalmente, è stato sufficiente far diffondere la notizia per autenticare un'ipotesi come vera e per far credere che la smentita sia solo pura tattica... oggi così vanno le cose.

Invece, reale e certificata, la positività al testosterone per Paul Pogba in un controllo anti-doping. Il testosterone, a differenza di altre sostanze dopanti, non può essere assunto neppure con una prescrizione medica. Adesso, il calciatore della Juventus  avrà la possibilità delle controanalisi di rito, ma qualora la positività dovesse essere confermata, dopo lo stop dello scorso anno per infortunio, Pogba ne rischia uno forse anche più lungo,

Sulle casse bianconere, l'ex Manchester United pesa per 8 milioni netti a stagione, questo è il suo stipendio... anche se da quando è tornato a Torino il suo contributo alla causa juventina è stato pari a zero. Comunque, in base all'accordo collettivo siglato dalla FIGC, dalla Lega Serie A e dall’Associazione Italiana Calciatori (in vigore fino a giugno 2024), la positività al doping rientra tra i casi in cui è possibile sospendere la retribuzione di un calciatore.

Crediti immagine: comunicati stampa Juventus.com