La guerra in Ucraina continua a dominare il dibattito globale, sollevando interrogativi sulla sua possibile conclusione. L'incertezza riguarda diversi fattori chiave, inclusi l'impatto delle sanzioni internazionali, il riassetto del mercato globale delle armi, e la crescente dipendenza europea dalle armi statunitensi, che insieme delineano un contesto complesso.

Le sanzioni economiche hanno significativamente colpito la Russia, limitando la sua capacità di esportare armi e influenzando la sua economia e strategia militare. Questo ha potenzialmente aperto la strada a colloqui di pace accelerati. Nel frattempo, l'Europa ha intensificato le importazioni di armi dagli USA, rivelando una maggiore dipendenza che potrebbe spingere verso una soluzione diplomatica. Allo stesso tempo, l'Ucraina, divenuta il maggiore importatore di armi in Europa, dipende dal sostegno militare internazionale, fattore decisivo per la durata del conflitto.

La riduzione delle esportazioni russe ha permesso ad altri paesi, come la Francia e gli USA, di espandere la loro presenza nel mercato delle armi, alterando le dinamiche di potere nel settore della difesa. Questi cambiamenti potrebbero avere implicazioni a lungo termine sulla distribuzione globale dell'influenza militare e geopolitica, influenzando le future decisioni politiche e di difesa all'interno della NATO e oltre.

L'impegno globale nel sostenere l'Ucraina riflette la volontà internazionale di mantenere l'ordine basato su regole in modo da evitare ulteriori aggressioni. La fine del conflitto dipenderà dalla volontà delle parti di avviare negoziati di pace significativi e dalla capacità della comunità internazionale di mediare con efficacia. La situazione rimane fluida, e la risposta a "quando finirà la guerra in Ucraina" è intrinsecamente legata alla dinamica dei fattori sopracitati, rendendo difficile prevedere una conclusione immediata.