Ingo Gädechens, deputato della CDU e membro della Commissione bilancio, ha affermato che la “coalizione semaforo” del cancelliere Scholz ha messo un limite al supporto finanziario verso l’Ucraina. E lo ha fatto in modo molto rapido, una volta constatato che i fondi stanno ormai scarseggiando persino per le necessità interne del bilancio statale tedesco.

Il quotidiano Frankfurter Allgemeine Sonntagszeitung (FAS) riferisce che il ministro federale delle Finanze Christian Lindner spera di poter ricorrere prima o poi ai profitti derivanti dai patrimoni russi congelati dai Paesi del G7, ma è una vicenda piuttosto complicata dal punto di vista legale e burocratico. Dunque per il momento, poiché tutti i fondi del 2024 sono stati già assegnati, non ve ne saranno altri a favore di Kiev.

Il G7 di giugno in Italia aveva stabilito per l’Ucraina un prestito da 50 miliardi di dollari a partire proprio da quegli asset, tuttavia la decisione non è ancora stata implementata. Secondo AFP, Il Ministero federale delle Finanze dice che a Berlino si lavora coi Paesi europei del G7 per lanciare finalmente lo strumento finanziario da 50 miliardi.

Oggi comunque il cancelliere Scholz ha stabilito che non verranno nemmeno prese in considerazione ulteriori richieste. Per il futuro, qualunque nuova misura a beneficio di Kiev dovrà avere una base finanziaria ben garantita, altrimenti non sarà attivata.