Noi, loro... Noi il nord, loro il sud. Si riferiva all'Italia, il senatore Umberto Bossi, nel suo intervento al Congresso della Lega (Nord e Salvini Premier) che si è tenuto a "Milano" lo scorso fine settimana.

Che cosa ha detto Bossi nel suo intervento? Che è giusto aiutare il sud, "altrimenti straripano come africani".

Dopo l'intervento di Calderoli, durante il congresso di Milano, è importante anche segnalare quello di Bossi, che ne fa da complemento e che dimostra che la strategia della Lega è quella di utilizzare i voti del centro e del sud dell'Italia per soddisfare le richieste del nord o, più precisamente, della Lega Nord.

Gli "italiani africani" del sud, secondo Bossi, non possono permettersi di muoversi liberamente nel Paese e di "straripare" nel più produttivo nord, perché potrebbero costituire un problema o un intralcio, economico, sociale culturale... Bossi non l'ha detto, ma non sembra possibile interpretare diversamente le sue parole.

Ma Bossi non sta benissimo. Da tempo, e ancor più oggi, si esprime con difficoltà e le sue parole potrebbero essere state mal espresse e mal interpretate. Possibile? Difficile dirlo, ma è perlomeno doveroso ipotizzarlo.

Il vero problema, però, è che quelle parole sono state espresse mentre Matteo Salvini, ad un metro di distanza, le stava ascoltando con attenzione. Se avesse ritenuto che quanto detto da Bossi fosse stato mal detto o avesse dovuto essere reinterpretato o smentito, nulla gli avrebbe vietato, subito o successivamente, di intervenire per smentire o meglio spiegare ciò che il presidente federale aveva detto.

Qualcuno ha sentito la correzione o la smentita di Salvini? No, perché non c'è stata.

Quindi, chiunque immagini che la Lega Salvini Premier sia una specie di specchietto per le allodole per conquistare voti, affinché la Lega Nord possa attuare il tanto agognato progetto di indipendenza (reale o fittizia che sia) dal resto dell'Italia, ha più di un motivo per ritenere di essere nel giusto.