Martedì 23 maggio, nell'aula al V piano di Palazzo San Macuto, si è tenuta l'elezione del presidente, dei vicepresidenti e dei segretari della Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali, anche straniere. 

Presidente della Commissione è stata eletta Chiara Colosimo, FdI. Amica di Giorgia Meloni fin dai tempi in cui frequentava la sezione di AN della Garbatella, la Colosimo è stata premiata con questo incarico. Che c'è di strano se la Meloni è persino arrivata a nominare il cognato ministro dell'Agricoltura?

In teoria, nulla, a parte il fatto che l'Antimafia è una Commissione bicamerale e che tratta di argomenti alquanto delicati, visto l'impatto della criminalità organizzata nel nostro Paese. Pertanto, nominare una persona che ha o ha avuto rapporti molto stretti con Luigi Ciavardini, ex terrorista neofascista dei Nuclei Armati Rivoluzionari, non sembra molto opportuno.

Nella puntata del 3 aprile 2023, la trasmissione televisiva Report, nell'inchiesta di Giorgio Mottola titolata "Ombre nere", si rende nota una sua presunta amicizia con il terrorista nero, comprovata da una foto non certo istituzionale.

 Salvatore Borsellino, fratello del noto magistrato Paolo Borsellino, assassinato da Cosa Nostra nel 1992, insieme ad altri familiari delle vittime di mafia, con una lettera inviata a Il Fatto Quotidiano, aveva chiesto ai componenti della Commissione Parlamentare antimafia che avalleranno la scelta di eleggerla alla Presidenza della Commissione di avere "la decenza di evitare di partecipare alle commemorazioni di quelle stragi".

Difficile che accadrà, perché il termine decenza da parte di molti politici è sconosciuto, così come il termine conflitto quando è specificato con il termine interessi.

Quindi, di che stupirsi se la Colosimo, appartenente ad un partito che si definisce conservatore perché non può definirsi (per il momento) post-fascista, è stata eletta a capo della Commissione Antimafia nonostante la sua vicinanza "fotografica" con un terrorista condannato a 44 anni di reclusione (attualmente in semilibertà) per l'omicidio di Francesco Evangelista (13 anni), per l'omicidio del giudice Mario Amato (10 anni) e per la strage di Bologna (30 anni di reclusione)?

Per chi lo avesse dimenticato, molte inchieste, tra cui quelle relative alle stragi che hanno caratterizzato la storia dell'Italia, hanno rivelato contatti tra criminalità organizzata, massoneria deviata e movimenti extraparlamentari di estrema destra durante il periodo della strategia della tensione: strage di piazza Fontana, strage di piazza della Loggia, strage del treno Italicus, strage di Bologna. C'è anche un altro che aspetto riguarda le infiltrazioni dei neofascisti nelle istituzioni locali e nazionali, che avrebbero cercato di stabilire rapporti con le mafie per ottenere consenso elettorale, protezione e affari illeciti.

Ma come sempre, tanta è l'arroganza dei fascisti quando arrivano al potere, che non si pongono argini nell'accaparrarsi poltrone e distribuirle ad amici e parenti... è un classico. 

Per questo, appare persino inutile riportare il commento del parlamentare 5 Stelle (ex magistrato anti-mafia) Roberto Scarpinato che insieme ad altri parlamentari dell'opposizione (e pertanto con includendo quelli del terzo polo) sono usciti dall'Aula al momento dell'elezione:

"Noi abbiamo voluto dire non è normale, non ci stiamo. Bisogna tenere una linea di decenza istituzionale perché la credibilità dello Stato si salva proponendo persone credibili".

Queste, invece, le parole della camerata Colosimo ad elezione avvenuta: "Ringrazio tutti coloro che in queste ore mi hanno espresso vicinanza e sostegno. Lavorerò con impegno ed in modo indefesso in nome e per conto di tutti coloro i quali stanno dalla parte del bene comune dell’Italia con l’unico obiettivo di annientare le mafie".

Stavolta però, nella foto di gruppo Ciavardini non c'era.